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Napoli, vandalizzate con graffiti e oscenità le statue dei Borbone in Piazza Plebiscito

Vandalizzata con graffiti e scritte oscene la statua equestre di Carlo III di Borbone, opera del Canova.
A cura di Pierluigi Frattasi
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La statua equestre di Carlo III di Borbone, opera del Canova
La statua equestre di Carlo III di Borbone, opera del Canova

Vandalizzata con graffiti e scritte oscene la statua equestre di Carlo III di Borbone, opera del Canova, che si trova in piazza del Plebiscito, sul lato destro dell'emiciclo. Graffiti anche sul piedistallo che sorregge l'altra scultura, raffigurante, invece, Ferdinando I delle Due Sicilie, figlio di Carlo. Le statue dei due regnanti borbonici, vestiti alla romana, guardano verso il Palazzo Reale. La statua equestre di Carlo III fu realizzata da Antonio Canova, tra il 1818 e 1822; quella di Ferdinando I da Antonio Calì. Entrambe furono fuse dalla Fonderia Righetti.

"Graffiti anche sullo scalone della Galleria Umberto I"

“Lo scempio delle Statue del Plebiscito – commenta Antonio Pariante, presidente del Comitato Santa Maria di Portosalvo – si rinnova e ci ricorda che il problema del “graffitismo selvaggio”, a differenza delle altre città d’arte italiane, non è stato ancora affrontato dalle amministrazioni locali e continua a rimanere una “grave piaga” del sito Unesco più grande è più importante d’Europa per il quale si fa veramente poco o niente”. Pariante denuncia anche la presenza di graffiti anche sull'ingresso della Galleria Umberto I, lato Teatro San Carlo. Sotto le statue equestri di Piazza del Plebiscito, nello spazio di 50 metri che le divide, sono spesso allestiti i palchi per i concerti all'aperto. A causa, però, dei lavori per la realizzazione della camera di ventilazione della stazione metropolitana Linea 6, Monte di Dio-via Chiaia, gli ultimi concerti sono stati allestiti con il palco verso Palazzo Reale, sul lato opposto della piazza, come avvenuto in occasione delle rappresentazioni delle opere liriche del Teatro San Carlo.

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