Imprenditori indebitati a causa del Covid finiscono nelle mani degli usurai nel Napoletano
Esercitavano l'usura ad imprenditori che a causa del Covid erano in ristrettezze economiche. Stamattina, i carabinieri del comando provinciale di Napoli, coordinati dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, ha eseguito diversi arresti da Castellammare di Stabia e in tutta la Penisola Sorrentina: si tratta di persone coinvolte in un giro di usura che, come accertato da Fanpage.it, riguarda in primis proprio imprenditori e cittadini finiti nelle mani degli strozzini proprio a causa di difficoltà economiche e debiti contratti per la crisi economica generata dal Coronavirus. Sequestrati beni mobili e immobili per diverse centinaia di migliaia di euro e che sarebbero proprio i proventi dell'usura.
Un fenomeno criminale, quello dell'usura, che è enormemente aumentato durante la pandemia. Se le organizzazioni criminali si sono "adattate" alla nuova situazione pandemica, creando business diversi da quelli tradizionali, l'usura è quello "tradizionale" che ha saputo invece aumentare i propri introiti. Già lo scorso luglio 2020, il prefetto di Napoli Marco Valentini aveva spiegato in una lunga intervista a Fanpage.it che "soprattutto a Napoli c'è un'ampia fascia di persone che vive di una economia quotidiana e che durante il lockdown non ha avuto più nemmeno quei venti o trenta euro che si potevano guadagnare vendendo qualcosa o con attività para legali", aggiungendo che "passare da un reddito molto basso a zero è sicuramente un impatto drammatico che ci preoccupa anche per la contiguità che può portare verso azioni criminali. Il reddito zero significa possibile attrattiva per chi propone di entrare in un circuito criminale".