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Guerra in Ucraina

Ucraina, Iorio (Federfarma Napoli): “Non fate scorte di iodio, pericoloso prenderlo senza prescrizione”

Il presidente di Federfarma Napoli, Riccardo Iorio, a Fanpage.it: “Sbagliato e pericoloso fare scorte di medicinali a casa. Lo iodio può essere dannoso”
Intervista a Riccardo Maria Iorio
Presidente Federfarma Napoli
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Non c’è alcun aumento della richiesta di iodio al momento nelle farmacie di Napoli. Né risultano difficoltà nelle forniture di farmaci. Fare delle scorte di medicinali in caso di guerra è sbagliato, perché danneggia il sistema di distribuzione oltre alle tasche dei cittadini. Viceversa, invece, c’è una grande dimostrazione di solidarietà da parte di farmacisti e cittadini privati che stanno comprando farmaci, garze e pannolini da inviare in Ucraina”. Non ha dubbi Riccardo Maria Iorio, presidente di Federfarma Napoli, che interviene a Fanpage.it.

Presidente, è aumentata la richiesta di iodio nelle farmacie napoletane?

Assolutamente no. Nelle farmacie non si registra alcun aumento. Si tratta di una domanda che avviene semmai solo a livello mediatico, ma non ha nulla di concreto. Comprare lo iodio e tenerlo a casa in caso di guerra è una sciocchezza.

Si tratta delle pillole di iodio utilizzate per proteggersi dalle radiazioni?

Ci sono molti farmaci che contengono iodio. Ma in molti casi occorre una prescrizione medica. Non si possono prendere alla leggera né in maniera preventiva, perché incidono su una ghiandola importante come la tiroide. I farmaci a base di iodio non servono a curare la tiroide, ma hanno tra le loro funzioni quella di saturarla. Quindi, in caso di una eventuale esposizione a radiazioni, queste ultime non riescono ad intaccare la tiroide. Qualora, facendo tutti gli scongiuri del caso, dovesse esserci una guerra nucleare, è chiaro che lo iodio è una di quelle cose che andrebbero prese, ma stiamo parlando in linea puramente teorica”.

Si registra una corsa all’acquisto di altri farmaci in questo periodo?

No. Nessuna farmacia ha dichiarato vendite superiori alla norma.

C’è problema di forniture dall’estero per i farmaci?

No, non ci risulta nulla di questo tipo.

Consiglierebbe di fare una scorta di medicinali a casa?

Assolutamente no, i medicinali servono quando devono essere presi, quando sono indispensabili e sempre sotto consiglio del medico o del farmacista. Questo vale per tutto, altrimenti si fa un danno alla tasca propria e a tutto il sistema. Il fai da te non serve. Il farmaco è un bene che ci fa vivere di più, ma può essere molto pericoloso, se preso fuori luogo.

In questo periodo ha assistito a gesti di solidarietà per l’Ucraina?

Ci sono tantissime donazioni. Come Federfarma e in collaborazione con l’Ordine dei Farmacisti di Napoli in tutte le farmacie raccogliamo farmaci o beni di prima necessità, pannolini per i bambini e garze, come aiuti umanitari gestiti attraverso il consolato dell’Ucraina. A parte la raccolta fatta dalle farmacie, stanno arrivando anche privati cittadini che comprano delle garze o farmaci per spedirli in Ucraina.

Il Covid passato un po’ in secondo piano?

La richiesta di tamponi e dei vaccini in farmacia è calata drasticamente. Per fortuna, i dati parlano di un calo sensibile anche dei contagi.

Che fine faranno le convenzioni con i farmacisti per i tamponi e le mascherine a prezzi calmierati dopo la fine dello stato di emergenza il 31 marzo?

Al momento non ci risulta che saranno rinnovate, quindi dovrebbero decadere, così come le convenzioni con gli altri centri, enti e istituzioni. Ma dipende dall’accordo nazionale di Federfarma con lo Stato. Ma la richiesta, come detto, è molto diminuita. Anche il Governo ha annunciato l’abbassamento delle misure restrittive. Il prezzo calmierato non dovrebbe esserci più. Ma non credo che nessun farmacista porterà il prezzo a 50 euro. Rimarrà di fatto quello attuale 15 euro. Anche l’uso della mascherina sarà limitato. Già oggi è obbligatoria all’aperto solo in caso di assembramenti.

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