Turista polacco raccoglie pietre e cocci negli Scavi di Pompei: “Non sapevo fosse vietato”

Un 40enne polacco fermato all’uscita del Parco Archeologico di Pompei con frammenti e cocci raccolti nei pressi dell’Anfiteatro: denunciato per furto aggravato.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Ha raccolto pietre e cocci nei pressi dell'Anfiteatro Romano all'interno del Parco Archeologico di Pompei, ma è stato fermato all'uscita, provando a giustificarsi spiegando di non sapere che fosse vietato e costretto così a restituirle. A finire nei guai è stato un turista polacco, che tornerà nel proprio paese natale con una denuncia per furto aggravato. I reperti sono stati recuperati e restituiti alla direzione del Parco vesuviano.

Tutto è accaduto nelle scorse ore, quando il 40enne polacco era in visita al Parco Archeologico di Pompei. Arrivato nei pressi dell'Anfiteatro Romano di oltre duemila anni di storia (la costruzione risale infatti al 70 avanti Cristo, su mandato dei duoviri Gaio Quinzio Valgo e Marco Porcio, ndr), ha visto alcuni cocci e frammenti lungo la strada, raccogliendoli e mettendoli nello zaino, per portarli con sé al rientro nel suo paese, al confine orientale dell'Unione Europea. Un gesto che però non è passato inosservato: il 40enne, che girava con un cappello ornato da una vistosa piuma e dunque anche facilmente riconoscibile, è stato così fermato all'uscita del Parco su piazza Esedra dagli agenti della sicurezza, che hanno allertato i carabinieri. I militari dell'Arma lo hanno così bloccato e l'uomo, dopo qualche tentennamento e forse lo spavento, ha restituito così le pietre, ammettendo di averle prese ma spiegando di non sapere che fosse illegale raccoglierle. I reperti sono stati così recuperati e restituiti alla direzione del Parco Archeologico di Pompei, mentre il 40enne turista polacco è stato denunciato in stato di libertà per furto aggravato.

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