Turista morta in costiera nel 2023, il marito di Adrienne Vaughen: “Giustizia faccia presto”

Quasi due anni trascorsi, indagini chiuse pochi giorni fa: la Procura è ancora al lavoro per fare chiarezza sulla morte di Adrienne Vaughan, la turista statunitense di 45 anni deceduta il 4 agosto del 2023, quando il gozzo su cui era insieme alla famiglia andò a schiantarsi contro un veliero nelle acque della Costiera Amalfitana. Il marito della donna, Mike White, auspicando che "la giustizia italiana faccia presto", si chiede perché il veliero sia stato escluso dalle indagini: "È strano, dal momento che aveva l'obbligo di azionare il segnale acustico di emergenza che è molto potente. Se fosse stata azionata la sirena, Adrienne si sarebbe potuta salvare tuffandosi in acqua prima dell'incidente".
Nell'inchiesta ci sono 4 indagati: lo skipper, accusato di essere stato al timone sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, gli armatori della Daily Luxury Boat e l'amministratore della stessa società; escluso le responsabilità del comandante del Tortuga. Quel giorno la piccola imbarcazione si scontrò sul veliero, su cui era in corso una festa di matrimonio. La Vaughan, presidente del Bloomsbury Usa, sussidiaria americana della omonima casa editrice britannica che ha editato i romanzi di Harry Potter, al momento dell'impatto era distesa a prua, stava prendendo in sole. Per lo scontro era caduta in acqua e, nel tentativo di disincagliarsi, il gozzo l'aveva travolta e le eliche del motore le avevano tranciato un braccio, causando in pochissimo tempo la morte per dissanguamento.
"Pur comprendendo la differenza che c'è tra processo italiano e americano – dice Mike White – dinanzi a questo modo di gestire la sicurezza della navigazione, il rischio di gravi incidenti è elevatissimo e questo non può tollerarsi in una destinazione turistica così importante come la Costiera Amalfitana". Il caso è seguito anche dall'ambasciatore statunitense, che nelle scorse settimane ha parlato col ministro Carlo Nordio; la famiglia americana, tramite l'avvocato Dario Costanzo dello studio legale statunitense Kreindler & Kreindler, ha espresso gratitudine all'Ambasciata statunitense ed al Consolato Usa.