Truffe casa vacanze in Cilento, il Comune: “Attenti, c’è un truffatore seriale”

C'è un uomo, sempre lo stesso, che ha messo a segno una serie di truffe sulle case vacanze ad Ascea, comune del Cilento (Salerno) tra le mete più gettonate per le vacanze estive. Il sistema è quello classico per raggiri di questo genere: offerta allettante sui social, caparra incassata con una ricarica su prepagata come PostePay, truffatore che sparisce portando con sé qualche centinaia di euro e prepara un altro annuncio per ricominciare da capo. A mettere in guardia è proprio il Comune di Ascea, a cui evidentemente sono arrivate diverse segnalazioni relative alla stessa persona.
"Attenzione – si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale – ieri sera abbiamo sventato l'ennesima truffa. Attenzione al signor A. M., è un truffatore seriale, ieri aveva messo un annuncio su Facebook proponendo una casa in affitto ad Ascea. Rinnoviamo l'invito a chiedere info sempre al Comune in caso di dubbio. Tutte le case autorizzate hanno un codice ed inoltre in ufficio abbiamo la banca dati dei proprietari di tutte le case regolarmente autorizzate. Il paradosso – conclude il post – è che la legge li tutela e non possiamo neanche pubblicare il nome e cognome con relativo documento. In ogni caso attenti prima di inviare caparra, soprattutto se vi chiedono di fare ricariche PostePay".
Sul tema delle truffe sulle case vacanza Fanpage.it ha intervistato Massimiliano Mormone, Vice Questore aggiunto del Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni della Campania. Per difendersi, ha spiegato il poliziotto, la cosa migliore sarebbe andare a vedere l'immobile da affittare di persona, ma questo non è possibile; si può quindi provare con gli strumenti messi a disposizione dai motori di ricerca: il più delle volte basta l'opzione "cerca immagine con Google" (premendo il tasto destro sulla foto dell'annuncio) per verificare se la fotografia è stata utilizzata per diversi annunci e quindi che si tratta di una truffa. Nel caso di Ascea è lo stesso Comune a mettere a disposizione i propri database per evitare raggiri ai turisti.