Truffe agli anziani, si guadagnavano 3.200 euro al mese. Il capo: “Tutti vorrebbero rischiare con me”

Il rischio sicuramente c'era, ma "rischierebbe tutto il mondo insieme a me", perché ne valeva la pena: a parlare, intercettato, è uno dei presunti capi dell'organizzazione dedita alle truffe agli anziani sgominata dai carabinieri col blitz di oggi, 16 dicembre. È al telefono con uno dei "trasfertisti", gli parla della necessità di reclutare nuovi ragazzi che avrebbero dovuto occuparsi di andare a ritirare soldi e gioielli dalle vittime. E gli dice anche quanto andrebbero a guadagnare: fino a 800 euro a settimana, ovvero uno "stipendio" da 3.200 euro al mese.
La telefonata del capo dai domiciliari
La videochiamata, effettuata tramite Instagram, risale al 13 dicembre 2024, è agli atti nell'ordinanza da 21 arresti eseguiti oggi in tutta Italia. Il presunto capo in quel periodo è sottoposto agli arresti domiciliari a Napoli e aveva il divieto di comunicare con estranei al nucleo familiare ma, nonostante questo, non ha interrotto la sua attività.
L'uomo, parlando col complice, lo informa che un altro collaboratore è stato arrestato a Palermo, verosimilmente individuato perché, per le varie truffe, aveva utilizzato lo stesso scooter. Nonostante, aggiunge, lui lo avesse avvertito più volte di cambiarlo, per non farsi riconoscere.
Lo stipendio del truffatore di anziani
Subito dopo l'uomo gli dice della necessità di trovare nuovi ragazzi, che avrebbero preso 600/800 euro a settimana. E parla delle condizioni "lavorative" di quelli che già ha coinvolto in passato.
Dice che si trattava di persone che "non avevano niente", mentre "ora possono spendere i soldi belli". L'altro replica: "Ma tu fai mangiare cinque, sei famiglie". E lui conclude: "E non vieni ringraziato".