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Traffico di droga col clan Licciardi, ordinanza per Vincenzo Caiazzo annullata in Cassazione

Annullata con rinvio l’ordinanza nei confronti del 48enne Vincenzo Caiazzo, ritenuto inquadrato nel gruppo Buono, legato al clan Licciardi, e accusato di traffico di stupefacenti.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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È stata annullata con rinvio l'ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame di Napoli nei confronti di Vincenzo Caiazzo, alias "Capuzzella", in relazione alla partecipazione all'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall'agevolazione del clan Licciardi; la decisione è stata presa dalla Corte di Cassazione (prima sezione) in accoglimento del ricorso presentato dal legale del 48enne, l'avvocato Luigi Senese.

Le accuse: traffico di droga coi Licciardi

Caiazzo, secondo l'ipotesi accusatoria, sarebbe uno stretto collaboratore di Antonio Buono, quest'ultimo inquadrato come vertice dell'omonima articolazione criminale del Rione Don Guanella e referente del clan della Masseria Cardone; le argomentazioni della difesa hanno però portato all'annullamento con rinvio dell'ordinanza del Riesame. Caiazzo è attualmente detenuto per associazione mafiosa, relativa ad altri reati.

L'omicidio di Domenico Gargiulo

In precedenza Caiazzo era stato indicato come tra i responsabili della morte di Domenico Gargiulo, alias Sicc ‘e penniell, trovato senza vita nel bagagliaio di un'automobile l'8 settembre 2019; gli inquirenti avevano ricondotto quell'omicidio all'articolazione Buono del rione Don Guanella, col coinvolgimento dei Sautto del Parco Verde di Caivano e dei Licciardi; tra le motivazioni ci sarebbe stata anche la necessità di fare "un favore" al clan Abbinante perché Salvatore Baldassarre, nipote del boss Antonio Abbinante, era stato condannato all'ergastolo per i due tentativi in cui aveva provato a uccidere Gargiulo: il primo, il 15 ottobre 2012, quando assassinò per errore l'innocente Lino Romano, e il successivo, il 3 novembre 2012, quando "Sicc ‘e penniell" si salvò perché la pistola si inceppò.

"Capuzzella" era stato identificato come concorrente nella fase esecutiva dell'omicidio di Gargiulo, anche quello ricondotto all'articolazione Buono del rione Don Guanella; Caiazzo era difeso anche per quella vicenda dall'avvocato Senese, che era riuscito ad ottenere l'annullamento da parte del Tribunale del Riesame di Napoli per assenza della gravità indiziaria.

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