“Terroni, da sterilizzare, siete responsabili”: genitori di Martina Carbonaro denunciano offese sui social

"La verità è che l'hanno ammazzata i genitori. È un contesto di ignoranti". Comincia così il video pubblicato nel primo pomeriggio di oggi su TikTok e che, in otto ore, ha totalizzato oltre 200mila visualizzazioni. L'argomento è la morte di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa dal fidanzato 18enne ad Afragola, in provincia di Napoli. E la tesi che l'uomo sciorina davanti alla telecamera è chiara: la colpa è dei genitori. Video che forse negli intenti voleva essere provocatorio allo scopo di attirare visualizzazioni, ma che ha superato decisamente il limite, tra insulti diretti e offese razziali. E che adesso è al centro di una denuncia: l'ha presentata Marcello Carbonaro, il padre di Martina, che in serata si è rivolto ai carabinieri di Afragola accompagnato dal suo avvocato, Sergio Pisani.
Il video su Tiktok contro i genitori di Martina Carbonaro
Il video dura poco meno di due minuti ed è decisamente il più visto del profilo: ad ora 437 follower, visualizzazioni che si fermano a due o tre migliaia. "Voi purtroppo siete degli ignorati di merda – prosegue l'uomo – siete dei terroni. La terronia non si è mai evoluta. Voi siete rimasti al novecento, perché siete delle bestie. Sapete cosa dovremmo fare, in Italia? La patente per procreare. Gli ignoranti non dovrebbero fare i figli, se ti becco che fai figli ti sterilizzo. Perché i cani, che io adoro e amo, sono meglio di voi". E se la prende anche con Martina Carbonaro, dicendo che è "correa", quindi anche lei responsabile.
Resta in carcere il 18enne Alessio Tucci
Il ragazzo, che a luglio compirà 19 anni, è stato sentito questa mattina dal gip per l'udienza di convalida del fermo. Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere. Alessio Tucci, reo confesso, è accusato di omicidio omicidio volontario pluriaggravato per occultamento di cadavere: dopo il ritrovamento del corpo ha confessato di avere ucciso Martina Carbonaro con una pietra e di avere nascosto il cadavere nella ex casa del custode del campo Moccia, dove è stato ritrovato, sotto un mobile armadio coperto da cumuli di spazzatura.