Tangenti al Comune di Napoli, indagine su dipendenti e sequestri

La Guardia di Finanza di Napoli sta indagando su un presunto sistema di gare d'appalto truccate al Comune di Napoli: nel mirino ci sarebbero gare che riguardano i settori della bonifica ambientale. Le Fiamme Gialle hanno perquisito nelle scorse ore le abitazioni di due dipendenti comunali, entrambi accusati di corruzione: avrebbero intascato, secondo le ipotesi degli inquirenti, 30mila euro di tangenti in cambio di alcune "soffiate" su gare d'appalto che poi gli imprenditori che avevano versato le tangenti riuscivano regolarmente a vincere.
Le indagini proseguono nel massimo riserbo: venerdì scorso era avvenuto un primo sequestro probatorio nei confronti dei due dipendenti comunali, che il tribunale del Riesame ha anche confermato. Sono sei in tutto le gare d'appalto sotto indagine da parte degli inquirenti, tutte tra il 2014 ed il 2020. Gli importi complessivi sfiorano il milione di euro e riguarderebbero in massima parte la riqualificazione di ex strutture industriali e di complessi edilizi con amianto da smantellare. Indagini che sarebbero partite dopo che alcuni imprenditori hanno iniziato a collaborare con le forze dell'ordine e raccontare ai pm come funzionasse il presunto sistema.
Tra questi ci sarebbe anche Salvatore Abbate, già coinvolto in un'altra inchiesta sullo smaltimento illecito di rifiuti: a febbraio di quest'anno, durante una perquisizione, fu ritrovato un quantitativo enorme di denaro in contanti nel suo appartamento. Denaro che gli inquirenti riuscirono a quantificare solo contando tutte le banconote per un'intera giornata, tale era la mole del ritrovamento. Salvatore Abbate poi aveva iniziato a collaborare con gli inquirenti già nelle scorse settimane.