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Studente massacrato in un bar a Chiaia, il locale chiuso per 40 giorni: la titolare ha intralciato le indagini

I carabinieri hanno chiuso per 40 giorni il bar di Chiaia in cui, lo scorso 1° febbraio, uno studente venne massacrato di botte da tre coetanei, poi arrestati.
A cura di Valerio Papadia
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Un frame dai video delle telecamere di sorveglianza: gli aggressori che si allontanano
Un frame dai video delle telecamere di sorveglianza: gli aggressori che si allontanano

È stato chiuso per 40 giorni il bar di Chiaia, quartiere della movida nel cuore di Napoli, all'interno del quale, lo scorso 1° febbraio, uno studente venne massacrato di botte durante una festa di compleanno; per il violento pestaggio, il 7 aprile, sono stati arrestati tre giovani di età compresa tra i 19 e i 22 anni. I carabinieri, ai sensi dell'articolo 100 del Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), hanno dunque sospeso l'attività del bar per 40 giorni: stando a quanto emerso dalle indagini, la titolare dell'esercizio commerciale ha posto in essere condotte volte ad intralciare le indagini dei carabinieri e ha scarsamente vigilato sull'area interna del bar, mettendo in pericolo l'ordine e la sicurezza pubblica.

Lo studente picchiato anche mentre era svenuto

Una violenza efferata quella perpetrata ai danni dello studente dai tre giovani arrestati. Come detto, l'aggressione si è consumata il 1° febbraio del 2025: lo studente si trovava nel locale in vicoletto Belledonne, ai cosiddetti baretti di Chiaia, luogo di ritrovo di giovani e giovanissimi, per festeggiare il compleanno di un amico. Stando al suo racconto, si trovava in fila per il bagno quando i tre giovani avrebbero cercato di saltare la fila; quando lui glielo ha fatto notare, loro gli si sono avventati addosso, colpendolo con calci e pugni, anche quando era a terra, ormai privo di sensi.

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