Strage di Ercolano, avvocato invoca la premeditazione. La sentenza a dicembre

La strage di Ercolano, l'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio illegale in cui sono morti tre giovani, non andrebbe trattata processualmente come un incidente sul lavoro, ma come un omicidio: è il concetto che ha sostenuto oggi in aula l'avvocato Massimo Viscusi, che ha invocato per gli imputati l'aggravante della premeditazione.
Alla sbarra ci sono Pasquale Punzo e Vincenzo D'Angelo, considerati i "gestori" della fabbrica abusiva, a processo per triplice omicidio volontario con dolo eventuale e anche per caporalato; per loro la Procura di Napoli ha chiesto 20 anni di reclusione. Terzo imputato, Raffaele Boccia, per il quale gli inquirenti hanno chiesto 4 anni, considerato il fornitore della polvere da sparo.
Lo scoppio della fabbrica ad Ercolano
La tragedia risale ad esattamente un anno fa: era il 18 novembre 2024 quando una esplosione distrusse un'abitazione di contrada Patacca, ad Ercolano (Napoli), nella quale era stata allestita una fabbrica clandestina di botti. Tre le vittime: le gemelle 26enni Sara e Aurora Esposito e il 18enne Samuel Tafciu. Dalle successive indagini è emerso che venivano impiegati, ovviamente in nero, per il confezionamento dei fuochi d'artificio; il ragazzo veniva pagato 250 euro alla settimana, le ragazze 150.
L'aggravante della premeditazione
Nel corso della sua arringa l'avvocato Viscusi, che difende la suocera, la compagna e la figlia del 18enne Samuel Tafciu, ha chiesto il riconoscimento dell'aggravante della premeditazione, sostenendo la compatibilità con il dolo eventuale. La costituzione di parte civile delle tre è arrivata dopo un percorso tortuoso: la bambina, che aveva all'epoca un anno, non era stata ufficialmente riconosciuta e di conseguenza, non essendo provato il legame, l'avvocato ha dovuto superare questo step per ottenere l'ammissione al giudizio, a cui la controparte si era opposta.
La sentenza attesa a dicembre
Oggi anche le arringhe degli avvocati Francesco Pepe (per la cognata del 18enne, sorellastra della compagna), Nicoletta Verlezza (per la famiglia delle gemelle Sara e Aurora Esposito) e dell'avvocato Ferdinando Letizia (per i genitori di Samuel Tafciu).
Nella prossima udienza, il 1 dicembre, saranno sentiti gli avvocati degli imputati Punzo e D'Angelo (l'avvocato di Boccia ha tenuto oggi la sua arringa difensiva) e, in assenza di una replica da parte del pm, ci sarà la sentenza, prevista per metà o fine dicembre.