Spara al buttafuori che aveva litigato col fratello: fermato un 28enne di Mercogliano

C'è un fermo per l'agguato all'Ultrabeat di Avellino avvenuto sabato notte: si tratta di un 28enne di Mercogliano, ritenuto responsabile di aver fatto fatto fuoco contro Adriano G., un 30enne di Atripalda che lavora come buttafuori nel popolare locale di Via Vincenzo Cannaviello, nel cuore di Avellino. Il giovane avrebbe aperto il fuoco contro il quasi coetaneo buttafuori dopo che questi aveva avuto un diverbio con il fratello.
I carabinieri avevano fin da subito seguito la pista dell'agguato non legato al mondo della criminalità organizzata irpina: incrociando testimonianze dei presenti e soprattutto immagini delle telecamere di videosorveglianza, i militari dell'Arma sono riusciti a risalire alla sua identità, e 48 ore lo hanno posto in stato di fermo. Le accuse sono pesanti: tentato omicidio e detenzione e porto illegale di arma da sparo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 28enne avrebbe raggiunto il bar e aperto il fuoco contro il buttafuori, per poi dileguarsi. Poco prima ci sarebbe stato un diverbio tra la vittima ed il fratello dell'aggressore: dopo gli spari, si è scatenato un fuggi fuggi generale. Lotta per la vita invece il buttafuori ferito: raggiunto da un colpo all'addome che gli ha reciso un'arteria per poi uscire da un gluteo, è attualmente ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino. Le sue condizioni sono gravi: i medici non hanno ancora sciolto la prognosi, il trentenne è stato sottoposto anche ad un delicato intervento chirurgico. Non sarebbe più in pericolo di vita, ma le sue condizioni restano gravi e serie.