Sottoporsi alla dialisi senza bisogno di intervento chirurgico: l’ospedale di Avellino tra i primi in Italia

Un percorso meno doloroso, con tempi di recupero più brevi e nessuna cicatrice per i pazienti che devono sottoporsi a dialisi. È possibile all'ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, dove grazie a una tecnica mini-invasiva non c'è bisogno di intervenire chirurgicamente per creare la fistola artero-venosa, fondamentale per i pazienti che debbano sottoporsi a emodialisi. Il nosocomio irpino è tra i primo in Italia a eseguire questa innovativa procedura che, grazie a immagini ecografiche, senza radiazioni e senza mezzo di contrasto, prevede l'inserimento di un ago e un sottile catetere, per raggiungere una vena e un'arteria del braccio, metterle in collegamento e premettere, così, lo svolgimento della dialisi.
"L'utilizzo di tecniche radiologiche avanzate consente di essere sempre più precisi e meno invasivi. La collaborazione tra specialità, poi, si traduce in benefici reali per i pazienti" ha dichiarato il dottor Giulio Lombardi, direttore dell'Unità operativa di Radiologia dell'ospedale Moscati di Avellino. Si tratta di una procedura che riduce il disagio per il paziente, elimina la necessità di incisioni chirurgiche e accelera il recupero funzionale. Un risultato importante, frutto di un lavoro congiunto tra le nostre équipe e della costante attenzione dell'Azienda alle innovazioni tecnologiche e assistenziali" ha invece sottolineato il dottor Pasquale Zamboli, direttore dell'Unità operativa complessa di Nefrologia.
Soddisfazione per l'utilizzo dell'innovativa procedura è arrivata anche dal direttore generale dell'ospedale di Avellino, Germano Perito, che ha dichiarato: "Questa innovazione è la prova che la sanità pubblica può e deve puntare su qualità e modernità. Offrire ai pazienti campani un trattamento meno invasivo e più sicuro significa investire nel futuro della cura, valorizzando le professionalità e le tecnologie presenti nella nostra Azienda".