
Sorrento, il parroco celebra la messa indossando la bandiera della Palestina: “Misericordia e perdono”

Una casula come tante, eppure così diversa dalle altre. L'ha indossata don Rito Maresca domenica scorsa, durante la celebrazione del Corpus Domini a Mortora, frazione di Piano di Sorrento, nel Napoletano. A renderla particolare i suoi colori: rosso, verde, bianco e nero. Tinte scelte non a caso ma per chiedere "misericordia e perdono". Quelle tonalità, accostate, messe insieme, compongono una bandiera, simboleggiano la Palestina. Così la Messa abbandona per pochi attimi la sua dimensione divina e si fa atto sociale. A spiegare il perché è lo stesso presule. "Dobbiamo schierarci", scrive Maresca su Facebook, "per difendere la vita e per difendere chi non può difendersi".
Un'azione subito condivisa e rilanciata dagli account social della parrocchia di Mortora. La scelta visiva è stata accompagnata anche da un'omelia altrettanto incisiva. "Forse è una messa sporca, una messa non ortodossa, non opportuna secondo alcuni", ha detto il presbitero. "Mi domando quando mai Gesù è stato opportuno nel Vangelo. Chiediamo grazie e luce per non cadere nella spirale dell'odio, per non rispondere al male col male, ma portando luce nel buio, speranza in questo mondo, nelle nostre vite, nei nostri occhi, nelle nostre comunità, fino a raggiungere il mondo intero. E per questo abbiamo bisogno di aiuto, di chiedere misericordia e perdono per tutte le volte in cui anche noi abbiamo contribuito alle divisioni, a spezzare l'unità. Per questo chiediamo misericordia e perdono".
Un gesto, quello di don Rito, capace di unire i fedeli e di diventare poco dopo virale. Sono tanti i commenti al video su Facebook e Instagram. Di chi offre la propria solidarietà, certo, ma anche di chi critica Maresca perché considera il gesto "politico e fuori luogo". Consapevole delle proprie azioni il prete si è limitato, sempre sulla propria pagina social, a ringraziare la parrocchia di Mortora e "a chi crede che ciascuno di noi può fare la differenza nel proprio ambito di vita. A volte qualcuno mi ha detto ‘presto andrai via da qui perché ti faranno vescovo', tranquilli. Con oggi (domenica, ndr.) ho scelto di non fare carriera, ma sono contento perché libero".