Presa la banda dei rapina-Rolex, l’arrestato alla polizia: “Chi non ha 82mila euro in casa?”

"Chi non ha contanti in casa?": è quello che si sono sentiti dire i poliziotti quando hanno chiesto conto dei soldi, 82mila euro, trovati all'interno dell'abitazione di Raffaele Fiengo, tra i 9 destinatari delle misure cautelari eseguite oggi dalla Polizia di Stato nei confronti di una banda di rapinatori specializzati in orologi di lusso. "Rapina Rolex", insomma, che erano bene organizzati: dal reperimento degli orologi alla successiva vendita, che avveniva in fiere o tramite canali all'estero. Fiengo, 49 anni, sarebbe stato a capo del gruppo. E si tratta di una "vecchia conoscenza": era finito in manette in una operazione dei carabinieri di Milano del 2023 che portò anche al sequestro di beni per mezzo milione di euro.
Sgominata banda di Rapinarolex
Le indagini, avviate nel 2023, sono partite dall'arresto di due minorenni, avvenuto nel 2022, responsabili di rapine di orologi di lusso e risultati essere in contatto con la banda, e sono state svolte dalla Squadra Mobile di Napoli col coordinamento dalla VII sezione della Procura partenopea. Gli indagati raggiunti da misura cautelare sono nove: per Raffaele Fiengo, ritenuto il vertice, il gip ha disposto il carcere, mentre per gli altri sono stati decisi gli arresti domiciliari. Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati, oltre alla grossa somma di denaro, circa 82mila euro, anche 18 orologi di lusso per un valore di 450mila euro, tutto nell'abitazione del presunto capo.
Tra i destinatari delle misure c'è anche il figlio di Raffaele, Ciro Fiengo, 20 anni, il cui ruolo sarebbe stato quello del corriere; oltre a lui Luciano Potenza, 49 anni (ritenuto anche lui ai vertici); Italo Russo, 49 anni; Luciano Potenza, 49 anni; Arturo De Marco, 47 anni; Gianluca Pellegrino, 49 anni; Giuseppe Augellini, 48 anni; Alessandro Aversano, 39 anni e Salvatore Cinquegrana, 39 anni. Ognuno aveva il proprio ruolo: c'era chi procacciava i clienti, i corrieri, e anche un esperto orologiaio che riparava e modificava gli orologi e metteva a disposizione il proprio laboratorio peer summit e appuntamenti con gli acquirenti. Le misure sono state eseguite a Napoli e a Caserta e in diversi comuni delle due province (Giugliano in Campania, Cardito, Casoria, Marcianise e Casagiove).
Gli orologi ricettati nelle fiere o in Medioriente
Dalle indagini è emerso che il gruppo avrebbe "trattato" orologi di valore altissimo, come un Richard Mille rubato a Düsseldorf dal valore che, a seconda del modello, oscilla tra i 182mila e i 261mila euro. Oltre a questo, un Patek Philippe con diamanti rubato in Spagna (valore fino a mezzo milione di euro), un altro Patek Philippe "Aquanaut" rapinato a Roma, e un Audemars Piguet rapinato a Caserta. E nelle mani della banda sarebbero finiti anche svariati Rolex. Ma durante le perquisizioni sono emersi anche molti orologi che sono risultati falsi.
I canali utilizzati per rivendere la merce erano principalmente due. Uno è quello dei mercati mediorientali, attraverso mediatori russi residenti negli Emirati Arabi. L'altro era quello delle fiere che ogni sei mesi di svolgono in Germania e attirano numerosi collezionisti, spesso col portafogli pieno e con poca voglia di fare domande.
Tra le vittime Alessandro Del Bono e figlio del presidente della Guinea
Tra le vittime della banda c'è Alessandro Del Bono, presidente della Mediolanum farmaceutica e marito della modella e conduttrice Afef Jnifen, che era stato rapinato il 9 gennaio 2023 a Milano; il suo orologio, un Patek Philippe da 40mila euro, era stato ritrovato a Napoli poche settimane dopo e successivamente restituito. Ma sono diversi gli orologi di lusso sottratti a vip e recuperati dalla Squadra Mobile di Napoli; tra questi un Richard Mille provento di una truffa a Objang Justo, figlio del presidente della Guinea Equatoriale, e un Audemars Piguet, rapinato al pilota di rally Alessandro Fogliani.