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Elezioni Regionali 2025

Sergio D’Angelo a processo: il candidato Avs accusato di manifestazione non autorizzata: “Proprio ora, a poche settimane dal voto”

Il fondatore del gruppo di imprese sociali Gesco, oggi candidato con Roberto Fico rinviato a giudizio. Forza Italia: “È un impresentabile”
A cura di Redazione Napoli
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Sergio D’Angelo
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Il primo caso giudiziario nella campagna elettorale per le Regionali 2025 in Campania si verifica in Alleanza Verdi e Sinistra che sostiene Roberto Fico governatore: Sergio D'Angelo, già assessore comunale con Luigi De Magistris sindaco, noto imprenditore del settore sociale come fondatore del gruppo di imprese sociali Gesco, ieri ha reso noto di essere stato rinviato a giudizio e che quindi affronterà un processo. «Ci tengo a comunicarvelo io – scrive su Facebook -.  Sono rinviato a giudizio per le manifestazioni spontanee ma assolutamente pacifiche a supporto dei 300 lavoratori di Gesco licenziati senza preavviso. Succede proprio adesso, a quattro settimane dal voto. Una coincidenza che faccio fatica ad accettare serenamente».  Il capo d'accusa, riferisce D'Angelo «dice che avrei promosso riunioni pubbliche per chiedere la salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori di Gesco. Tradotto: ho manifestato insieme a chi ha perso il lavoro. Eravamo in piazza, pacificamente».

Perché a ottobre 2024 nascevano quelle manifestazioni? Contro la rescissione anticipata del contratto tra l'Azienda sanitaria locale Napoli 1 Centro e un raggruppamento di cooperative sociali con capofila Gesco, per l'affidamento dei servizi psicosociali negli ospedali, nei centri diurni, nelle strutture residenziali, dove si assistono anziani, disabili, persone con problemi di dipendenze, malati di Alzheimer, sofferenti psichici.

Ovviamente il leader delle coop sociali napoletane incassa la solidarietà di tutto il suo settore, ma nel centrodestra è già innescata la prima marcia della polemica: «La lista degli impresentabili di Fico ormai andrebbe aggiornata in tempo reale, come il televideo. Le parole del candidato D’Angelo sono gravissime: la frase "ma che coincidenza" lascia intendere che un magistrato lo avrebbe rinviato a giudizio per penalizzarlo durante la campagna elettorale. È un attacco diretto alla magistratura, qualcosa che nessuno del centrodestra si sarebbe mai permesso di dire» dice Fulvio Martusciello, segretario regionale di Forza Italia in Campania.​​​​ «Fico prenda subito le distanze: non può continuare a tacere di fronte all’ennesimo impresentabile che si aggiunge alla lunga lista».

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