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Sequestrato per convincere la famiglia a dare la casa popolare al clan: 7 arresti a Scampia

La Polizia di Stato ha eseguito sette arresti nel clan composto dalle famiglie Cifariello e Cancello: gli indagati sono accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione, occupazione arbitraria di edifici, riciclaggio, estorsione, rapina e lesioni personali, tutti aggravati dalla metodologia mafiosa.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Il clan voleva a tutti i costi un alloggio popolare a Scampia, periferia Nord di Napoli, già assegnato legittimamente a una famiglia e, per riuscirci, non ha esitato perfino a sequestrare il proprietario dell'immobile pur di convincere la famiglia ad andare via. Gli agenti della Polizia di Stato, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno arrestato 7 persone, ritenute appartenenti al sodalizio camorristico composto dalle famiglie Cifariello e Cancello; gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di sequestro di persona a scopo di estorsione, occupazione arbitraria di edifici, riciclaggio, estorsione, rapina e lesioni personali, tutti aggravati dalla metodologia mafiosa.

Le indagini hanno rivelato che il proprietario dell'immobile, venuto a conoscenza che gli indagati lo stavano cercando, si è recato in una sala giochi del quartiere partenopeo da loro frequentata per chiedere spiegazioni. All'interno della sala giochi, la vittima è stata sequestrata, mentre alla famiglia è arrivato un ultimatum: lasciare la loro abitazione entro un'ora e consegnare le chiavi. Pur di evitare complicazioni al capo-famiglia, le vittime hanno ceduto al ricatto e, qualche giorno dopo, sono venute a conoscenza che, effettivamente, il loro appartamento era stato occupato da alcuni degli odierni indagati, che avevano addirittura sostituito la targhetta con i nomi sulla porta d'ingresso.

La moglie e la figlia dell'uomo sequestrato, successivamente, avrebbero provato ad entrare in casa loro per avere spiegazioni, ma sarebbero state picchiate e costrette a consegnare anche la loro automobile. Contestualmente agli arresti, nei confronti degli indagati sono state eseguite anche delle perquisizioni, che hanno portato di ingenti somme di denaro contante, alcuni telefoni cellulari e un orologio di valore.

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