Sei metri di muro per chiudere l’area condominiale e farne un deposito privato, il sequestro a Scampia

Avevano realizzato un muro lungo sei metri, che circondava il porticato realizzando un vano che sarebbe poi stato ad uso esclusivo, da destinare a deposito o abitazione: il "furto" dell'area condominiale è stato accertato dalla Polizia Locale a Scampia, periferia Nord di Napoli, per il manufatto abusivo e per i materiali da costruzione è scattato il sequestro. L'intervento dei caschi bianchi in via Galimberti, all'interno degli edifici di edilizia residenziale pubblica.
Nell'ambito dei controlli sulle palazzine popolari, gli agenti dell'Unità Operativa Scampia hanno scoperto i lavori ancora in corso al di sotto di uno degli edifici; al momento dell'accertamento il muro perimetrale era stato già realizzato per la lunghezza complessiva di sei metri, ma erano ben evidenti i segni che i lavori sarebbero proseguiti: oltre alla struttura già in piedi, c'erano a terra altri materiali da costruzione. È subito apparso evidente che si trattava di lavori abusivi, senza autorizzazione. E un'autorizzazione non sarebbe mai potuta arrivare: lo scopo era infatti chiudere il porticato, che fa parte dell'area pubblica, per ricavare un vano privato, che sarebbe stato usato da una singola persona o nucleo familiare e naturalmente senza alcun titolo. Il responsabile non è stato per ora individuato, su questo aspetto sono in corso indagini.
Il manufatto è stato sottoposto a sequestro penale preventivo, ai sensi dell’articolo 321 del codice di procedura penale. È stata inoltre trasmessa comunicazione di notizia di reato all'Autorità Giudiziaria; gli articoli contestati sono il 633 (invasione arbitraria di terreni o edifici), 635 (danneggiamento), e 639-bis del codice penale, oltre all’articolo 44 del DPR 380/01, che punisce la realizzazione di opere edilizie in assenza del necessario titolo abilitativo.