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Covid 19

Scuole superiori aperte dal 1 febbraio in Campania: nuova sentenza del Tar boccia l’ordinanza di De Luca

Gli studenti delle scuole medie e superiori della Campania dovranno tornare in aula entro il 1° febbraio: lo ha deciso il Tar Regionale dopo un nuovo ricorso dei genitori. Ora la Regione Campania guidata da Vincenzo De Luca dovrà decidere la percentuale degli studenti riammessi in presenza, che dovrà essere tra il 50% ed il 75% come previsto dal DPCM del Governo Conte.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Gli studenti delle scuole medie e scuole superiori della Campania dovranno tornare alla didattica in presenza entro il prossimo 1° febbraio. Lo ha stabilito il Tar della Campania, che ha accolto il ricorso presentato da alcuni genitori contro le ordinanze restrittive della Regione Campania, che in controtendenza rispetto alle direttive nazionali aveva optato per la chiusura attraverso una serie di ordinanze emanate da Vincenzo De Luca nelle scorse settimane, in controtendenza contro quanto previsto dalla "zona gialla Covid-19".

Si tratta della seconda sentenza consecutiva del TAR Campania, che già nelle scorse ore aveva "riaperto" alla didattica in presenza per gli alunni di quarta e quinta elementare. Se per le superiori bisogna tornare entro il 1° febbraio, per le medie la riapertura potrebbe avvenire già da lunedì 25 gennaio, come previsto dalla sentenza del TAR di appena 48 ore fa. Ora bisognerà capire la percentuale degli studenti che potranno rientrare effettivamente a scuola: la Regione Campania, secondo il dpcm del Governo Conte, dovrà infatti stabile una percentuale che dovrà essere compresa tra il 50% ed il 75%, e non potrà scendere sotto questa soglia. Ordinanza che Palazzo Santa Lucia potrebbe emanare a stretto giro già nei prossimi giorni.

Di fatto, per gli studenti di medie e superiori potrebbero essere gli ultimi momenti della didattica a distanza. A meno che ovviamente la Regione Campania non impugni a sua volta il tutto dimostrando che al momento non sussistano le condizioni per riaprire le scuole. Tra le motivazioni del Tar, c'è "lo stato avanzato dell'anno scolastico in corso, ormai alle soglie del secondo quadrimestre, e dunque consumato per la metà circa". Soddisfatto anche il CODACONS, che ha spiegato come la sentenza "affermi la centralità del diritto allo studio ed alla frequenza scolastica", nonché "la prevalenza dello stato nella determinazione dei livelli minimi di servizio pubblico essenziale, che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale".

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