
Regionali Campania, Roberto Fico presenta la sua civica: “Indagati in lista? Valuteremo caso per caso”

«Indagati in lista? Dipende, si valuta caso per caso». La frase di Roberto Fico, candidato presidente alla Regione Campania nel campo largo di centrosinistra non è di poco conto. Per uno dei fondatori del Movimento Cinque Stelle che ha dunque attraversato le varie fasi dei pentastellati scandite da slogan che hanno fatto storia – «Onestà, onestà», «vaffa», «uno vale uno» – è a suo modo una affermazione storica. Spiega chi conosce bene l'ex presidente della Camera (oggi il suo "spin doctor" è Ciro Borriello, ex assessore comunale a Napoli all'epoca di Luigi De Magistris) che Fico controllerà uno a uno i candidati. Ma che in caso di indagati o sotto processo occorrerà valutare di che si tratta, prima di prendere una decisione, applicare il rigido codice etico e rifiutare la candidatura. Dunque nessun automatismo.
Oggi è il giorno della presentazione dei capolista della sua civica: Giovanni Russo, direttore della Masseria "Antonio Esposito Ferraioli" di Afragola per il collegio di Napoli, Alfonso Annunziata a Salerno (è il fondatore dell'Anpi a Scafati); Virginia Anna Crovella, operatrice sociale e attivista dell'ex Canapificio a Caserta; Maria Laura Amendola ad Avellino, giornalista, responsabile dell'associazione "Io voglio restare in Irpinia" e il geologo e docente universitario Francesco Fiorillo a Benevento. Diversi i candidati presenti in sala: i consiglieri comunali Nino Simeone e Carlo Migliaccio, l'ex consigliere comunale Vincenzo Varriale, la segretaria nazionale del Movimento Equità Territoriale Rossella Solombrino, Salvatore Simioli, già vicepresidente nazionale di Arcigay, l'imprenditore sociale napoletano Davide D'Errico.
Fa un appello al voto, Fico: è preoccupato che il vento di astensione già chiaro nelle ultime Regionali in Toscana, Calabria e Marche, spiri anche in Campania: «Ul mio appello per tutti i cittadini e le cittadine è di andare al voto. E a noi di rimanere connessi il più possibile con le vere esigenze del territorio. La politica non deve essere autoreferenziale, i partiti non devono essere autoreferenziali o arroccati su sé stessi. La democrazia si basa anche sulla partecipazione al voto. Più persone vanno a votare, più la scelta è consapevole». Sui toni della campagna elettorale ha aggiunto: «Non rispondo alle offese della destra. Il litigio costante non aiuta: le persone vogliono comprendere le proposte, non ascoltare offese».
Gli attacchi alla lista di Roberto Fico
Inevitabili le bordate: i cattolici di "Per", che pure inizialmente erano indicati come possibile lista a supporto di Fico e ora invece corrono autonomamente con Nicola Campanile candidato governatore, attaccano: «Nel centrosinistra ogni lista è proprietà di qualcuno: De Luca, suo figlio, Manfredi, Mastella o Cesaro».
Giuliano Granato, portavoce di Potere al Popolo e candidato governatore per Campania Popolare, attacca su un altro aspetto: la presenza, nella coalizione (in "Casa Riformista), di Armando Cesaro, figlio dell'ex presidente della Provincia Luigi Cesaro, entrambi caratterizzati negli decenni passati come come berlusconiani di ferro: «Altro che rinnovamento: la coalizione dei "figli di" ha ufficializzato un eminente candidato, accompagnato dai Mastella, dai De Luca, dai Lettieri e dai Casillo. Menomale che Cesaro, pochi giorni fa, ha condiviso una foto a sostegno di Silvio Berlusconi: almeno ci ha rassicurato sul fatto che non ha cambiato idee».