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È morto Raffaele Cutolo

“Raffaele Cutolo, anima benedetta”, la scritta sui manifesti per l’anniversario della morte del boss

Messa di suffragio in omaggio all’ex boss della Nco, ad un anno dalla scomparsa. Borrelli: “No a glorificare i camorristi”
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Raffaele Cutolo, anima benedetta”, è la frase scritta sui manifesti funebri che sono stati affissi negli scorsi giorni ad Ottaviano, la cittadina in provincia di Napoli della quale era originario “'o professore”, come era soprannominato l'ex boss della Nuova Camorra Organizzata degli anni '80. Un omaggio dei familiari a Cutolo, morto un anno fa, il mercoledì 17 febbraio 2021, a causa di una setticemia alla gola, per celebrare il primo anniversario della scomparsa. A segnalare l'accaduto il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde): “Noi siamo contrari a qualsiasi glorificazione di boss e criminali”.

Borrelli: "No a glorificare i camorristi"

“In suffragio dell’anima benedetta di Raffaele Cutolo detto ‘e Monache" – spiega Borrelli – recitavano i manifesti, che ricordavano anche il nomignolo con cui la famiglia era conosciuta in paese e dovuto alla fervente religiosità del padre Michele, conosciuto come «‘o Monaco» appunto. E ancora, sul manifesto: "I familiari lo ricordano con immenso amore". "Noi invece – prosegue il consigliere regionale – ricorderemo Cutolo come un boss sanguinario di camorra”. E, ancora: “Pensiamo alle vittime delle sue malefatte e al cattivo esempio che ha dato ad intere generazioni. Altro che anima benedetta”.

Un anno fa la Questura vietò i funerali pubblici

Raffaele Cutolo è deceduto un anno fa, all'età di 79 anni, nel reparto sanitario del carcere di Parma dove era detenuto con il regime di 41bis. Dopo la sua scomparsa sui social apparvero anche tantissimi messaggi di compianto ed esaltazione, come denunciato all'epoca da Borrelli. I funerali furono celebrati nella notte a Ottaviano, in forma strettamente riservata. La Questura di Napoli aveva vietato le esequie pubbliche.

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