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Covid 19

Prestiti a strozzo durante la crisi Covid: interessi del 143%. Sul libro nero tutti quelli che non potevano pagare

La donna è stata arrestata ai Quartieri Spagnoli, nel cuore di Napoli, dai poliziotti della Squadra Mobile. Nell’appartamento della donna, gli agenti hanno sequestrato 7 orologi Rolex del valore di 80mila euro, numerosi oggetti in oro e la somma di 20mila euro in contanti. La 49enne teneva anche un registro dei “cattivi pagatori”, impossibilitati a restituirle il denaro.
A cura di Valerio Papadia
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Tassi di usura del 143%, "applicati" nei confronti di persone disperate, messe in ginocchio dalla pandemia di Coronavirus, che si rivolgevano a lei come ultima spiaggia per cercare di racimolare un po' di soldi per tirare avanti: una donna di 49 anni è stata arrestata dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Napoli con l'accusa di usura aggravata dallo stato di necessità.

I poliziotti hanno dato esecuzione all'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli e si sono recati nell'appartamento della 49enne, ai Quartieri Spagnoli, nel cuore della città, dove hanno rinvenuto e sequestrato 7 orologi Rolex del valore complessivo di circa 80mila euro, numerosi oggetti in oro e 20mila euro in contanti.

In un'agenda annotati i "cattivi pagatori"

L'articolata indagine che ha portato all'arresto della 49enne ha permesso agli inquirenti di individuare il modus operandi dell'usuraia. Numerose persone in difficoltà economiche, derivate dalla pandemia di Coronavirus, invece di seguire i canali tradizionali si rivolgevano alla donna per ricevere somme di denaro. Prima di ottenere il prestito, veniva stabilito un piano di ammortamento del debito, che sarebbe stato restituito in diverse rate fino al raggiungimento dell'intera somma, con una rata finale corrispondente agli interessi, i cui tassi si aggiravano tra il 26% e il 143%.

Nell'abitazione della donna i poliziotti hanno trovato numerosi fogli manoscritti con i nomi delle persone a cui aveva prestato denaro e il relativo importo. Tra gli effetti della 49enne anche un registro in cui venivano annotati, invece, i cosiddetti "cattivi pagatori", persone che non riuscivano a far fronte ai tassi di usura e a restituire le somme che la donna gli aveva prestato, e che quindi venivano considerati inaffidabili e a cui non venivano concessi ulteriori prestiti.

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