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Perché Matteo Salvini ha fatto visita al pastificio Rummo e cosa è successo dopo i video sui social

La visita del ministro Salvini al pastificio Rummo di Benevento ha scatenato una bufera sui social, dove c’è chi auspica il “boicottaggio”. Il patron però si è detto tranquillo. A sua difesa anche Fiorello, Mastella e tantissimi comuni cittadini.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Salvini durante la visita alla Rummo di Benevento
Salvini durante la visita alla Rummo di Benevento

Non si placa la bufera social dopo la visita del ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini al pastificio Rummo di Benevento, che ha portato ad una campagna di boicottaggio partita dal web. Salvini, vice premier nel governo Meloni e leader della Lega, aveva visitato lo stabilimento girando anche un video all'interno, attaccando «Bruxelles che vuole distruggere la dieta mediterranea»; ma dopo la pubblicazione del filmato in tanti si sono scagliati contro il pastificio, "colpevole" di averlo ospitato.

Il titolare del pastificio, Cosimo Rummo, però, si è detto sicuro: «Le persone sane capiscono e continuano a comprare la nostra pasta». Tra le reazioni a favore del pastificio non solo personalità politiche ed istituzionali (Clemente Mastella, sindaco di Benevento, ha ricordato di aver criticato molte volte Salvini, «ma stavolta mi pare eccessivo, sinceramente»), ma anche molte persone comuni, che hanno ricordato che l'azienda è fatta, in primis, da semplici lavoratori su cui si scaricherebbero gli effetti di un boicottaggio. Personaggi del  centrodestra come Simone Pillon e Licia Ronzulli o imprenditori come Flavio Briatore si sono schierati contro le critiche e con Salvini. Tra i post anche quello di Nicola Caputo, assessore  all'Agricoltura Regione guidata da Vincenzo De Luca, che pubblica la foto di una sua passata visita nello stabilimento: «La pasta unisce, non ha colore politico». Ma anche l'ex ministro Andrea Orlando (Partito Democratico), ha chiosato: "Criticare Rummo che riceve il ministro delle infrastrutture è una idiozia pazzesca in sé, oltre al fatto che è comunque meglio che Salvini vada a visitare i pastifici (magari al Sud) anziché a suonare i citofoni".

Perché Matteo Salvini ha fatto visita al pastificio Rummo?

Tutto è iniziato quando sui canali social Matteo Salvini ha postato un video nel quale, camice bianco e cuffia sui capelli, si trovava all'interno del pastificio Rummo, dicendo:

Il profumo non vi arriva, però, alla faccia di quelli che vogliono la farina di insetti, vermi, grilli, le cavallette, a quelli che a Bruxelles combattono la dieta mediterranea. Viva la nostra pasta!

Qua, pastificio Rummo, fanno 800mila confezioni di pasta al giorno, ed è una cosa straordinaria. Evviva l'Italia! Evviva la nostra qualità!

Il video è stato girato il 19 gennaio, quando il ministro si trovava in visita istituzionale a Benevento ed aveva chiesto al noto pastificio la possibilità di una visita. Una visita "di cortesia", come ribadito dal patron Cosimo Rummo, che ha ricordato del resto anche visite di tanti altri politici negli anni passati. Una volta all'interno, Salvini ha poi girato il video che ha condiviso sui suoi canali social, scatenando un putiferio.

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La polemica contro Rummo e il tentativo di boicottaggio sui social

C'è chi ha attaccato il ministro dicendo che stesse facendo indirettamente pubblicità al marchio e chi invece ha alzato ancora di più l'asticella, "invitando" al boicottaggio del prodotto stesso. Sono nati meme ed hashtag (#boicottaRummo), alcuni dei quali particolarmente duri contro l'azienda. In tanti, soprattutto sulla piattaforma X (ex Twitter), si sono scatenati e si sono lasciati andare a commenti pesanti contro lo stabilimento Rummo, tanto che fin dalle prime ore in molti, in maniera bipartisan, si erano schierati a favore del marchio, ricordando (come ad esempio Fiorello) che si trattasse di un'azienda e dunque di posti di lavoro.

Nel 2015 il pastificio fondato nel 1846 da Antonio Rummo beneficiò invece del passaparola positivo nato sui social. I fatti risalgono alla disastrosa alluvione del Sannio nel 2015, che danneggiò seriamente i capannoni dell'azienda sannita. In quel caso si innescò una gara di solidarietà con tanti testimonial gratuiti che si spesero pubblicamente chiedendo di acquistare i pacchi di semola di grano duro trafilata della Rummo.

L'alluvione e i danni al pastificio nel 2015
L'alluvione e i danni al pastificio nel 2015

La risposta dell'azienda agli insulti sui social

Il pastificio sannita attualmente garantisce lavoro a 220 persone, fra 170 dipendenti e 50 collaboratori. Oltre allo storico stabilimento campano c'è quello di Sozzago, in provincia di Novara, dove si produce la pasta senza glutine. Nel 2022 aveva avuto un fatturato di 172 milioni.

L'imprenditore Cosimo Rummo, pur amareggiato, si è detto non preoccupato del boicottaggio: «Le persone sane capiscono e continuano a comprare », ha spiegato, ricordando che in passato nello stabilimento erano passati diversi altri politici, come Paolo Gentiloni, oggi commissario Europeo ma all'epoca presidente del Consiglio dei ministri, e l'allora ministro Andrea Orlando, entrambi del Partito Democratico: «Io non chiedo la tessera di partito a nessuno quando entra a casa mia», ha ribadito Rummo, ribadendo che Salvini, trovandosi a Benevento, avesse chiesto di visitare lo stabilimento: «Dovevo chiudergli la porta in faccia?».

La visita dell'allora premier di centrosinistra Gentiloni
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