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“Parlo con i morti”: sedute sui social in cambio di donazioni, presunta sensitiva denunciata alla Procura di Napoli

Cinque donne, che si dichiarano vittime della presunta sensitiva, l’hanno denunciata alla Procura di Napoli. In alcuni casi, le donazioni via social sarebbero arrivate anche a 700 euro.
A cura di Valerio Papadia
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Sono state cinque donne a denunciare alla Procura di Napoli una sedicente sensitiva che, paventando la sua capacità di parlare con le persone defunte, avrebbe intascato donazioni dalle vittime durante alcune dirette sui social, che fungevano da sedute. A supportare le cinque donne denuncianti, residenti sia in Italia che all'esterno, è l'associazione "La Battaglia di Andrea", che sta fornendo anche assistenza legale alle cinque presunte vittime della sensitiva attraverso l'avvocato Sergio Pisani.

Stando a quanto riportate in fase di denuncia, le cinque donne avrebbero dichiarato di essersi fidate della sensitiva in quanto questa si presentava anche come psicologa, impegnata in un centro anti-violenza, inducendole a credere di essere al cospetto di una figura affidabile. Carpita la loro fiducia, poi, la sedicente sensitiva dichiarava di essere in grado di parlare con i morti e, attraverso sedute social organizzate ad hoc, riferiva ai parenti delle sue conversazioni con i cari estinti, ricevendo in cambio donazioni in denaro che, in alcuni casi, sarebbero arrivate anche a 700 euro.

Inoltre, come avrebbero ancora riferito le cinque donne nella denuncia, durante le dirette social sarebbero state sottoposte anche a pressioni psicologiche e umiliazioni. In alcuni casi, la sensitiva avrebbe utilizzato delle voci camuffate per simulare l'intervento dei defunti nelle live, mentre in altri casi, si sarebbe avvalsa della collaborazione di moderatrici in chat per prendere di mira coloro che decidevano di abbandonare la diretta e quindi di smettere di fare donazioni.

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