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Operaio ucciso e decapitato nel Salernitano, misura cautelare per il collega scappato all’estero

Il corpo era stato ritrovato nel febbraio 2022 in un campo di Contursi Terme; l’indagato era ripartito per l’India durante le indagini.
A cura di Nico Falco
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Svolta nel caso dell'omicidio dell'operaio indiano Gurinder Singh, il cui corpo martoriato e senza vita venne ritrovato oltre un anno fa in un campo incolto nei pressi della provinciale a Contursi Terme, in provincia di Salerno: il gip aveva negato l'arresto per l'indagato, un 37enne collega della vittima, ma il Tribunale del Riesame ha accolto l'appello della Procura di Salerno e ha disposto la custodia cautelare in carcere; il provvedimento non è attualmente eseguibile in quanto non sono scaduti i termini per l'eventuale impugnazione in Cassazione.

La storia comincia l'8 febbraio 2022, quando i resti umani erano stati rinvenuti in località Palomonte, poco distante dalla provinciale 10/A. Dagli accertamenti era emerso che l'uomo, prima di essere ucciso, era stato brutalmente percosso (erano state riscontrate fratture al setto nasale, alla mandibola e alla tibia destra), poi sventrato e decapitato. Per arrivare all'identificazione erano state necessarie le analisi genetiche: si trattava di Gurinder Singh, bracciante agricolo indiano, in Italia dal 2011 e trasferitosi in Campania nell'agosto del 2021, regolarmente assunto in una azienda bufalina distante pochi chilometri dal luogo del ritrovamento del cadavere.

Le indagini si erano concentrate su S. D., col quale la vittima condivideva un prefabbricato di pochi metri quadrati messo a disposizione di entrambi dalla datrice di lavoro: la Polizia Scientifica aveva rinvenuto tracce di sangue compatibili col profilo genetico della vittima nell'automobile dell'indagati, sui suoi vestiti e anche nel prefabbricato dopo l'uomo era rimasto a vivere da solo dopo la scomparsa di Singh. L'omicidio, ritengono gli inquirenti, sarebbe maturato per contrasti personali.

La ricostruzione non aveva convinto però il gip, che aveva evidenziato alcune investigative come il mancato utilizzo della tecnica "Bloodstain Pattern Analysis" (ovvero dell'analisi scientifica delle traiettorie degli schizzi di sangue), aveva ritenuto non sufficienti le tracce di sangue trovate e aveva tenuto in considerazione dichiarazioni rese da alcuni testimoni che sostenevano di avere visto la vittima in vita fino al 28 dicembre, quindi nel periodo in cui l'indagato era ripartito per l'India. Il 26 ottobre 2023, però, il Tribunale del Riesame arriva ad una decisione opposta, soffermandosi proprio sulla circostanza della partenza: il biglietto aereo era stato acquistato poche ore prima del volo e l'uomo non risulta aver registrato bagagli.

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