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Omicidio di Marzia Capezzuti

Omicidio Marzia Capezzuti, la testimone: “Era marchiata sulla pelle”

La Corte di Assise ha ascoltato la testimonianza di Francesca Squitieri. Ha riferito delle condizioni drammatiche della giovane poi trovata morta in un casolare nel Salernitano.
A cura di Redazione Napoli
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Prosegue fra testimonianze sconcertanti, il processo per l'omicidio di Marzia Capezzuti, la ragazza scomparsa tra il 7 e l'8 marzo 2022; il cui corpo è stato ritrovato il 25 ottobre dello stesso anno in un casolare abbandonato a Montecorvino Pugliano, nel Salernitano. Della sua tragica morte sono accusati i familiari dell’ex compagno. Le accuse sono pesantissime: maltrattamenti, sequestro di persona, tortura ed omicidio.  La Corte di Assise ha ascoltato la testimonianza di Francesca Squitieri: si tratta della compagna di uno dei figli di Barbara Vacchiano e Damiano Noschese, imputati per la morte della 29enne, uccisa per motivi economici.

La testimone ha riferito che Capezzuti aveva sul corpo dei veri e propri marchi, si ipotizza addirittura delle lettere dell'alfabeto. Come una proprietà, come il marchio di un bovino. Un orrore. La donna ha anche dichiarato che le condizioni di vita di Marzia erano peggiorate tra il 2021 e i primi mesi del 2022: lasciata a dormire a terra, su un materasso, i capelli tagliati in modo approssimativo, senza cure, con alcuni denti mancati, forse a causa di torture.  «Mi disse che le avevano tolto un dente con una pinza», ha aggiunto.

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