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Omicidio di Emanuele Tufano

Omicidio Emanuele Tufano, i genitori: “Ai giovani di Napoli direi andate via da qua”

I genitori di Emanuele Tufano, ucciso a 15 anni il 24 ottobre del 2024 nei pressi del corso Umberto a Napoli: “I responsabili non devono più uscire dal carcere”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Emanuele Tufano, il 15enne ucciso a Napoli la notte del 24 ottobre
Emanuele Tufano, il 15enne ucciso a Napoli la notte del 24 ottobre
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"Ai miei due figli e a tutti i ragazzi di Napoli vorrei dire di andare via. Sarà perché sto attraversando una situazione tragica, ma intorno vedo solo tanto male". Così Maria Grazia Tufano, la madre del 15enne Emanuele, ucciso a Napoli il 24 ottobre scorso. Emanuele era assieme ad altri coetanei nei pressi di corso Umberto a Napoli, quando il suo gruppo, partito dal Rione Sanità, ha incrociato un altro gruppo del quartiere Mercato: da quell'incontro sarebbe nata la sparatoria nella quale il 15enne ha perso la vita, forse per un colpo partito dal suo stesso gruppo, in circostanze sulle quali la magistratura sta indagando ormai da diversi mesi.

Ma per i genitori nessuna sentenza potrà ridar loro il figlio. "Non riesco a farmi una ragione di quello è successo", ha spiegato il padre Giuseppe in una intervista a Repubblica.it, raccontando di come il figlio fosse particolarmente controllato dai genitori, che ancora lo mettevano in castigo, come quando poco tempo prima gli avevano vietato di uscire per dieci giorni perché era rientrato in ritardo. Quella sera, raccontano, il giovane era sotto casa e stava per risalire, quando avrebbe incontrato quei ragazzi con cui poi sarebbe andato incontro al suo destino. "Li considerava amici, ma prima lo hanno ingannato e dopo lo hanno lasciato a terra. E quelle madri dovrebbero vergognarsi: avrebbero dovuto portare i figli in questura a raccontare la verità. Invece non lo hanno fatto", spiegano ancora i genitori, che sottolineano come Emanuele "non faceva parte di alcuna banda. Fin dal primo giorno ci siamo affidati alle forze dell’ordine che ci hanno sempre sostenuto e li ringraziamo. Chiediamo che i responsabili vengano condannati. Non devono più uscire dal carcere".

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