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Notizie sull'omicidio di Antonio Natale a Caivano

L’omicidio di Antonio Natale, zio e nipote dell’amico del giovane ucciso a Caivano sono spariti

Antonio Natale è morto poco distante da casa sua, il Parco Verde di Caivano. È stato forse ucciso perché aveva messo le mani nei soldi dello spaccio di droga. Di certo c’è che zio e nipote dell’amico che era con lui qualche ora prima la sua sparizione, si sono dissolti nel nulla. Sono loro la chiave per capire cosa abbia portato all’omicidio del ventenne.
A cura di Redazione Napoli
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"Chi l'ha visto?" è da decenni la prima scialuppa di salvataggio per tutte quelle famiglie che affrontano quel mare in tempesta che è la scomparsa di un loro caro. La trasmissione di Rai3, iniziata nel 1989 e oggi condotta da Federica Sciarelli, si è occupata nei giorni scorsi anche della vicenda di Antonio Natale, scomparso da Caivano e trovato morto a pochi passi da casa dopo giorni di angosciose ipotesi drammaticamente verificatesi.

La redazione di "Chi l'ha visto?" si era occupata dell'ultima storia al Parco Verde di Caivano quando ancora Natale era scomparso, nell'ultima parte della trasmissione Rai, quella in cui i parenti o gli amici di uno scomparso lanciano un appello, una richiesta d'aiuto.

Ora però la storia ha cambiato decisamente tono: non è più la sparizione denunciata dalla madre di Antonio Natale, ma un omicidio. Anche se la certezza dell'uccisione ci sarà soltanto dopo l'autopsia sul corpo del ventenne, disposta dalla Procura di Napoli Nord ed effettuata nelle prossime ore, le ferite sul corpo e al volto sono tutte compatibili con una pioggia di proiettili. Natale era sparito nel nulla la sera del 4 ottobre scorso ed è stato trovato nel pomeriggio del 18 nel campo rom inghiottito fra le campagne di Casolla, frazione di Caivano.

Zio e nipote dell'amico di Antonio sono spariti

La piega inquietante in una storia già terribile è ora del ruolo di due conoscenti del ragazzo, ovvero zio e nipote dell'amico Domenico, fratello di un altro ventenne ritenuto dagli inquirenti gerente di una lucrosa piazza di spaccio. Da allora sono spariti dalla circolazione. Come evaporati. Che fine hanno fatto? Sapevano qualcosa sulla morte del giovane e sono scappati? Sono trattenuti da qualcuno? Sono coinvolti in prima persone e dunque sono in fuga?

Antonio è stato probabilmente attirato in un tranello da qualcuno di cui si fidava. Le voci, sempre più insistenti, al Parco Verde, crocevia dello spaccio a Nord di Napoli come e peggio di Scampia negli anni Novanta, parlano di una ingente quantità di denaro (80mila euro) sparita dalla cassa delle piazze di spaccio quale movente. Il giovane era stato anche pesantemente pestato tre giorni prima della sua scomparsa.

Nell'intricata vicenda c'entrano poi questioni e storielle che hanno fatto letteralmente impazzire i programmi televisivi del pomeriggio, tutti fiondatisi a Caivano a rimestare nel torbido: il ruolo di una cartomante cui si è rivolta la compagna del boss della piazza di spaccio, il blogger che ottiene e fornisce ai carabinieri i colloqui fra questa sensitiva e la donna del camorrista. E infine i carabinieri. Che indagano ma spesso rimbalzano sul gommoso muro d'omertà del quartiere-fortino che tra narcotraffico e pedofilia è sempre nelle pagine più nere e ambigue della cronaca dell'hinterland napoletano.

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