Oggi a Paupisi i funerali di Elisa Polcino e Cosimo Ocone, uccisi a colpi di pietra dal marito e padre

Oggi a Paupisi (Benevento) ci sarà l'ultimo addio a Elisabetta Polcino e Cosimo Ocone, madre e figlio, uccisi lo scorso 30 settembre scorso nella loro casa da Salvatore Ocone, marito della donna e padre del ragazzo, che in quegli stessi minuti ha ridotto in fin di vita anche l'altra figlia, Antonia, di 16 anni, attualmente ricoverata in gravi condizioni; i funerali, congiunti, si terranno nella chiesa di Santa Maria del Bosco alle ore 16.
La strage familiare nel Sannio
Alle prime ore del 30 settembre, questa la ricostruzione, Salvatore Ocone, 58 anni, ha ucciso nel sonno la moglie 49enne colpendola alla testa con una grossa pietra; la donna sarebbe morta sul colpo. Subito dopo l'uomo ha raggiunto i figli di 16 e 15 anni e ha aggredito anche loro allo stesso modo. Poi ha caricato in auto i corpi dei ragazzi ed è scappato. Cosimo Ocone, 15 anni, è probabilmente morto sul colpo: secondo i primi risultati dell'autopsia il decesso è stato quasi istantaneo. La sorella, invece, era ancora viva quando, almeno una decina di ore dopo, Ocone è stato rintracciato dai carabinieri a Ferrazzano, nei pressi di Campobasso, in Molise. La 16enne è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico ed è attualmente ricoverata in prognosi riservata a Pozzilli (Isernia), ha riportato delle gravi fratture alla testa.
Lutto cittadino per i funerali di mamma e figlio a Paupisi
Per la giornata di oggi, 10 ottobre, Salvatore Coletta, sindaco di Paupisi, ha proclamato il lutto cittadino. "Il sindaco e l'amministrazione comunale, profondamente sconvolti per la tragedia che ha colpito la comunità di Paupisi – si legge nella nota diffusa – si uniscono con commozione al dolore per la scomparsa di Elisa e del piccolo Cosimo, vittime innocenti di un dramma che ha ferito la nostra collettività".
La comunità, prosegue la nota del Comune, si stringe intorno ad Antonia e a Mario, il terzo figlio della coppia, che al momento della strage non era in casa perché lavora in un'altra regione. Il lutto cittadino è stato proclamato dalle 13 fino al termine del rito funebre.