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Napoli Sotterranea torna allo Stato: il Tar boccia il trasferimento al Comune di Napoli

Napoli Sotterranea torna di proprietà del Demanio dello Stato. Il Tar della Campania, con sentenza del 24 marzo scorso, ha annullato il trasferimento dell’antica cavità antiaerea al Comune di Napoli avvenuto nel 2015: in quanto il bene, dichiarato di “interesse storico”, non poteva ricadere nell’ambito del Federalismo Demaniale senza un piano di valorizzazione del sito mai realizzato. Decade anche lo sfratto dal Comune all’associazione. Protesta di Potere al Popolo.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Ingresso di Napoli sotterranea in piazza San Gaetano

Napoli Sotterranea torna di proprietà del Demanio dello Stato. Il Tar della Campania, con sentenza del 24 marzo scorso, ha annullato, infatti, il trasferimento dell'antica cavità antiaerea al Comune di Napoli avvenuto nel 2015: in quanto il bene, dichiarato di “interesse storico”, non poteva ricadere nell'ambito dei trasferimenti del Federalismo Demaniale senza un piano di valorizzazione del sito, che non è stato redatto, secondo i giudici amministrativi. Di conseguenza, decadono anche tutti gli atti successivi del Comune, come il mancato rinnovo della concessione all'associazione culturale che gestisce il sito turistico-culturale. Stamattina, i rappresentanti di Potere al Popolo hanno manifestato contro la decisione del Tar in piazza Municipio, dopo aver abbracciato da tempo la battaglia di alcune ragazze che hanno lavorato come ex guide per NapoliSotterranea nel braccio di ferro giudiziario per gli emolumenti. I rappresentanti di Pap non hanno risparmiato anche le critiche al Comune di Napoli, per come ha gestito la vicenda.

A stretto giro, però, è arrivata la replica del Comune, tramite gli assessori con delega al patrimonio Alessandra Clemente, al lavoro Giovanni Pagano, alla cultura Annamaria Palmieri ed al vicesindaco con delega ai beni comuni Carmine Piscopo. “L’amministrazione della città di Napoli – spiegano – ha già espresso in modo netto la propria volontà di definire una gestione diretta del complesso caveario concesso a Napoli Sotterranea dall'Agenzia del Demanio. Tale volontà si è manifestata in modo chiaro nel mancato rinnovo della concessione all’“Associazione Culturale Napoli Sotterranea” da parte dell'Ente, azione che ha portato il legale rappresentante dell'Associazione a ricorrere al TAR”.

“La sentenza del TAR del 24 marzo 2021 – aggiungono gli amministratori – non entra nel merito del rapporto tra il Concessionario e il Comune di Napoli, ma annulla il provvedimento di trasferimento dell’Agenzia del Demanio del 26 novembre 2015, con il quale veniva trasferito il sito di Napoli Sotterranea al Comune di Napoli e, contestualmente, dichiara improcedibile il ricorso proposto verso questo Ente. Non, dunque, un'attribuzione di responsabilità nei confronti del Comune, quanto, piuttosto, l'annullamento, a carico dell'Agenzia del Demanio, del trasferimento del bene, insieme con tutti gli atti conseguenti”.

“Una sentenza – conclude il Comune – che stralcia, infine, dalla discussione, anche i verbali degli organismi preposti alla tutela del bene. La volontà politica dell'amministrazione si è dunque concretizzata in una attività amministrativa coerente, oltre che di verifiche e accertamenti circa la tutela del bene stesso. La sentenza del Tar, annullando il trasferimento del bene, ne riduce i margini di azione. La materia di gestione e di trasferimento dei beni demaniali agli enti locali è di così recente formazione che complica, dal punto di vista amministrativo, una vicenda che sul piano politico aveva invece dei contorni ben chiari definiti che si sono manifestati nell’azione concreta, posta in essere dall’amministrazione in questi anni, di mancato rinnovo della concessione”.

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