Napoli, positiva al Covid, chiama un’ambulanza con l’inganno per fare il tampone al marito

Era positiva al Covid-19, ma nonostante questo, ha chiamato un'ambulanza con l'inganno, non menzionando la sua contagiosità, soltanto perché i sanitari potessero fare i tamponi ai famigliari per scoprire se fossero positivi anche loro. L'assurda vicenda arriva da Barra, quartiere della periferia orientale di Napoli, ed è stata denunciata via social dall'associazione "Nessuno tocchi Ippocrate". Oggi l'ambulanza dell'Annunziata è stata allertata per una perdita di coscienza, da parte di una donna diabetica, in via vicinale Porchiano a Barra: quando sono arrivati sul posto, però, i sanitari si sono trovati di fronte a persone in salute, tutti protetti da doppia mascherina. La circostanza è parsa strana al personale dell'ambulanza, che ha chiesto chiarimenti alla donna per la quale, in teoria, stavano effettuando l'intervento: in tutta risposta, la donna ha dichiarato di essere positiva al Covid-19 e di aver chiamato l'ambulanza affinché i medici potessero sottoporre a tampone il marito, per scoprire se fosse positivo anche lui.
Quando il personale del 118 ha cercato di andare via, per richiedere l'intervento di sanitari equipaggiati con la tuta protettiva e con altri dispositivi adeguati a trattare persone positive al Covid-19, è stato bloccato da tutti i componenti della famiglia che si trovavano nell'appartamento in quel momento, pretendendo che venissero eseguiti i tamponi. Soltanto dopo, i sanitari sono riusciti ad andare via e, dopo la sanificazione opportuna, come rende noto l'associazione, sporgeranno regolare denuncia alle forze dell'ordine.
Un bluff che costerà caro all’equipaggio 118 – ha dichiarato Manuel Ruggiero, presidente dell'associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate -. La signora, con questo escamotage, voleva velocizzare i tempi di un tampone a domicilio, credo che questa cosa la pagherà cara e amara, tra i tanti capi d’accusa ci sarebbe il procurato allarme e l’interruzione di pubblico servizio".