Napoli, candelabro antico sparito a Palazzo Reale: scatta la denuncia ai carabinieri

Sul candelabro antico sparito dal Palazzo Reale di Napoli scatta la denuncia ai Carabinieri. Il direttore del Museo Mario Epifani, infatti, non appena appresa la segnalazione della scomparsa dell’antico arredo risalente alla fine dell’Ottocento dalla Cappella Palatina dell’ex residenza borbonica, dopo aver avviato un’indagine interna, ha subito sporto denuncia al Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri. L’indagine per ritrovare il candelabro smarrito è già partita. Gli investigatori cercheranno di accertare se la suppellettile religiosa sia stata eventualmente spostata in un’altra sala e se si siano seguite tutte le procedure del monitoraggio previste dalla normativa per i beni storici e artistici statali.
Il giallo del candelabro sparito
Il giallo della sparizione era stato sollevato sabato scorso da Fanpage.it. La scoperta è avvenuta durante una operazione di inventariazione degli arredi del Palazzo Reale da parte dei funzionari. I candelabri della Cappella Palatina, secondo fonti di Palazzo Reale, risalirebbero al primo ‘900, non apparterrebbero quindi agli arredi originari della residenza borbonica e sarebbero stati inventariati dalla Soprintendenza nel 1950, che ne aveva registrati 4. In una foto di qualche anno fa, non datata, i candelabri presenti in sala sono tre. Adesso sono scesi a due. Dove possa essere finito il terzo candelabro resta un mistero, al momento, che si sta cercando di chiarire. Le inventariazioni precedenti sono solo due e risalgono al 1907 e al 1950. La scomparsa del candelabro potrebbe risalire anche a tempo fa, quindi. Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli con una richiesta di chiarimento, alla quale il direttore Epifani ha risposto lunedì.
Piano da 1,6 milioni per potenziare la sicurezza
Da dicembre, a Palazzo Reale è partito, su impulso del nuovo direttore Mario Epifani, un progetto per rafforzare la sicurezza interna della struttura. Il progetto prevede un investimento di circa 1,6 milioni di euro e dovrebbe partire a breve. Prevede tra le altre cose il potenziamento della vigilanza non solo all’interno degli appartamenti reali, ma anche nel giardino romantico, nel cortile d’onore e in tutte le altre zone. Si sta approfittando proprio del momento di chiusura del Museo a causa del Covid per accelerare questo lavoro.