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L'omicidio di Ugo Russo a Napoli

Murale di Ugo Russo, il Tar sospende la cancellazione ordinata dal Comune

Il murale di Ugo Russo ai Quartieri Spagnoli resta. Il Tar della Campania ne ha sospeso la cancellazione ordinata dal Comune di Napoli. Il dipinto, opera dell’artista Leticia Mandragora, raffigura il volto del 15enne, originario di vico Paradiso, morto il 29 febbraio dell’anno scorso, ucciso nella zona di Santa Lucia da un carabiniere in borghese, di 23 anni, che ha reagito alla tentata rapina. I familiari di Ugo Russo hanno sempre ritenuto l’opera non celebrativa e oltre mille napoletani hanno firmato la petizione per non cancellarlo. Tra questi anche lo scrittore Maurizio De Giovanni.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il murale di Ugo Russo ai Quartieri Spagnoli resta. Il Tar della Campania ne ha sospeso la cancellazione ordinata dal Comune di Napoli. Il dipinto, opera dell’artista Leticia Mandragora, raffigura il volto del 15enne, originario di vico Paradiso, morto il 29 febbraio dell’anno scorso, ucciso nella zona di Santa Lucia da un carabiniere in borghese, di 23 anni, che ha reagito alla tentata rapina. I familiari di Ugo Russo hanno sempre ritenuto l’opera non celebrativa e oltre mille napoletani hanno firmato la petizione per non cancellarlo. Tra questi anche lo scrittore Maurizio De Giovanni, autore del commissario Ricciardi e di Mina Settembre.

I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso in attesa dell'udienza che si terrà il 7 aprile. La decisione del Tar è stata notificata agli uffici comunali. “È una decisione attesa e anche normale – scrive in una nota del Comitato ‘Verità e giustizia per Ugo Russo' – visto che si tratta della cancellazione irrimediabile di un'opera, una decisione che in ogni caso dimostra che i motivi del ricorso sono fondati, cosa di cui siamo assolutamente convinti”.

La realizzazione del murale dedicato al baby rapinatore ha aperto un acceso dibattito in città tra chi ritiene che vada cancellato e chi invece, tra cui diversi intellettuali, vada mantenuto. “Speriamo che questa decisione possa contribuire a un dibattito e a un confronto anche istituzionale più sereno su un'opera il cui unico fine è sollevare l'attenzione pubblica per avere verità e giustizia sulla morte di un ragazzino di 15 anni – prosegue la nota – È un'opera che ricorda che non esistono vittime "colpevoli" e che tutti hanno diritto alla giustizia. Davvero non capiamo chi dovrebbe esaltarsi o immedesimarsi nella storia del garzone del bar, del ragazzino che porta i pomodori alle pizzerie, che una sera decide di rubare un orologio con una pistola giocattolo e viene ammazzato”.

Il Comitato sottolinea che "Ugo era molte cose per i suoi amici, per i suoi familiari, per il suo quartiere, molte cose oltre l'etichetta con cui i media oggi lo inchiodano allo sbaglio e alla responsabilità di un singolo atto. E nei suoi 15 anni aveva diritto ad affrontare la responsabilità di quell'atto e di affrontare le scelte, gli sbagli o le possibilità della sua vita. Chiunque vuole essere credibile verso i ragazzini dei quartieri popolari deve innanzitutto partire dall'assumersi la responsabilità che la loro vita conta sempre, anche quando sbagliano”.

Sabato 27 manifestazione per Ugo

E intanto domani a un anno dalla morte di Ugo, alle ore 16 davanti alla stazione Toledo della metropolitana, si svolgerà una manifestazione a cui parteciperanno amici, conoscenti, realtà di base, il comitato di quartiere e a cui – rende noto il Comitato – ha annunciato la sua presenza Ascanio Celestini.

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