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Morto Agostino ‘o pazzo, lo spericolato motociclista degli Anni Settanta nei vicoli di Napoli

Morto a 73 anni “Agostino ‘o pazz”, all’anagrafe Antonio Mellino. Negli anni Settanta divenne noto per le sue spericolate corse in moto tra i vicoli di Napoli.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Antonio Mellino, detto Agostino ’o pazzo
Antonio Mellino, detto Agostino ’o pazzo

Morto a Napoli, all'età di 73 anni Antonio Mellino, conosciuto come "Agostino ‘o pazzo". Negli anni Settanta, finì spesso sulle pagine dei giornali partenopei per le sue spericolate corse in motocicletta sulla sua Gilera, tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli. Fu proprio questa sua abilità sulla moto che gli fece guadagnare il soprannome di Agostino, vista la sua passione per Giacomo Agostini, all'epoca uno dei campioni italiani di motociclismo poi raggiunto solo dal fenomenale Valentino Rossi in era contemporanea.

Negli ultimi anni si era dedicato al mestiere di antiquario e robivecchi in piazza Girolomini, accanto al murale dell'artista Banksy che raffigura la Madonna con Pistola. Ancora oggi, molti si fermavano presso la sua bottega per scattare una foto con lui, a dimostrazione di un nome che ha attraversato i decenni, arrivando fino ad oggi. Le sue acrobazie, infatti, non furono ben tollerate, anche perché in molti si accalcavano in strada per vederla, con i ragazzini addirittura sui lampioni. Proprio la calca di persone fece sì che nascessero, nell'agosto del 1970, violenti scontri con le forze dell'ordine. Un mese dopo, Agostino ‘o pazzo venne arrestato in piazza del Gesù: lo catturarono quando non era in sella alla sua moto.

Di lui si parlò molto e non solo a Napoli: la sua fama aveva lasciato i Quartieri Spagnoli ed era arrivata sui giornali nazionali, tanto che il regista Umberto Lenzi lo volle in alcuni film del genere "poliziottesco", molto diffuso in Italia negli Anni Settanta. Nel film "Un posto ideale per uccidere", pellicola del 1971 con Irene Papas e Ornella Muti, interpretò proprio se stesso, fortemente voluto da Lenzi.

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