Femminicidio di Martina Carbonaro

Martina Carbonaro, il papà di Alessio Tucci: “Capisco che la famiglia non voglia le scuse, non abbandono mio figlio”

Parla Domenico Tucci, il padre di Alessio, il 19enne fermato dai carabinieri per il femminicidio di Martina Carbonaro: “Mio figlio deve pagare, ma non lo abbandonerò”
A cura di Redazione Napoli
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Alessio Tucci (a sinistra) e il padre Domenico Tucci (a destra)
Alessio Tucci (a sinistra) e il padre Domenico Tucci (a destra)
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di Gaia Martignetti e Pierluigi Frattasi

"Quello che ha fatto mio figlio non lo so spiegare. Pagherà. Ma sono suo padre e ogni genitore si prende le sue responsabilità per i figli. Non lo abbandonerò, lo seguirò sempre. Cosa vorrei dire alla famiglia? Che mi dispiace e chiedo il loro perdono al posto di mio figlio. Cosa farei se fossi al loro posto? Non lo accetterei il perdono". A parlare a Fanpage.it è Domenico Tucci, padre di Alessio, il ragazzo di 19 anni che ha confessato il femminicidio di Martina Carbonaro, la ragazza di Afragola di 14 anni uccisa a colpi di pietra e ritrovata nella notte tra il 27 e il 28 maggio in un casolare abbandonato vicino all'ex Stadio Moccia.

Il padre di Alessio è provato per l'accaduto. "Non ho ancora avuto modo di parlare con mio figlio – dice ai microfoni di Fanpage.it, riferendosi al periodo dopo il fermo, avvenuto la notte del 28 maggio attorno alle 2 – Ho visto tutto in tv. Siamo stati insieme fino all’1,30, poi il resto l'ho visto dopo".

Qual è stato il suo primo pensiero?

Quello che penserebbero tutti: perché è capitato proprio a me. Perché queste cose le vedi in tv, ora sono capitate alla mia famiglia e siamo distrutti. Nemmeno da lontano pensavo potesse accadere.

Cosa vorrebbe dire alla famiglia di Martina?

Che mi dispiace e cerco perdono al posto di mio figlio.

Ma lei al loro posto accetterebbe il perdono?

No, quello che ha fatto mio figlio non lo so spiegare. Pagherà. Ma sono suo padre e ognuno i si prende le sue responsabilità. Non lo abbandonerò, lo seguirò sempre.

Come ricorda Martina?

Una ragazza normale, semplice, una brava ragazza.

Quando Martina non si trovava, cosa le diceva Alessio?

Niente. Io gli ho chiesto: ‘Alessio, sai dove potrebbe essere?' Lui rispondeva sempre no. Così fino a quando non è uscita la verità. Siamo stati insieme a casa della ragazza per partecipare alle ricerche.

Non ha avuto il dubbio che stesse mentendo?

No, me ne sarei accorto. Ero presente quando i carabinieri l’hanno preso. Io stavo a casa della famiglia. Sono stato con loro dalle 16,30 alle 2.

Cosa è successo quando sono arrivati carabinieri a casa di Martina?

Mio figlio, quando è uscito, era normale.

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