610 CONDIVISIONI
Covid 19

Manifestazione No Dad a Napoli, le showgirl Veronica Maya e Maria Mazza con le associazioni

Oggi, 23 marzo, in piazza a Napoli contro la Dad c’erano anche le showgirl Veronica Maya e Maria Mazza. A chiedere la riapertura delle scuole le mamme dell’associazione “Scuole Aperte Campania”, le insegnanti dei nidi aderenti al Sic e gli autisti dei pullmini scolastici, che da un anno sono fermi e non ricevono sostegni.
A cura di Redazione Napoli
610 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

A manifestare contro la Dad a Napoli questa mattina c'erano anche le showgirl Veronica Maya e Maria Mazza, scese in piazza accanto alle mamme dell'associazione "Scuole Aperte Campania", alle insegnanti dei nidi aderenti al Sic (Servizi per l'Infanzia Campania) e agli operatori del trasporto scolastico (rappresentati dal leader di Assodiritti Carlo Di Dato), questi ultimi rimasti da un anno senza lavoro e senza sostegno. Il raduno in via Nazario Sauro, a pochi passi dalla sede della Regione Campania. Centro della protesta, la richiesta di riaprire le scuole con la didattica in presenza.

"Non sono una negazionista e capisco il problema – ha spiegato Veronica Maya, per anni volto dello Zecchino d'Oro – ma il Covid non può essere il pretesto per la paralisi totale. Dobbiamo imparare a convivere col virus. Anche perché non è non andando a scuola che si eliminano i rischi. Ho tre bambini in Dad che passano almeno sei ore al giorno davanti allo schermo e sappiamo quante insidie il pc nasconda. La scuola in presenza è insostituibile per i genitori che lavorano e per gli stessi bambini. Noi dello spettacolo siamo delle privilegiate ma ritengo giusto appoggiare questa battaglia e dare una mano a chi non ha le mie stesse possibilità. Con i docenti vaccinati non avrei nessun problema a mandare a scuola i miei figli".

Maria Mazza punta anche sulla disparità di trattamento tra gli studenti campani e i coetanei di altre regioni. "Non capisco perché mia figlia che vive a Napoli debba stare in Dad e i miei nipoti che stanno a Roma possano invece andare a scuola in presenza – dice – il Governo si deve rendere conto che esiste un caso Campania. In questa regione non si va a scuola da sei mesi e io ho la fortuna di poter garantire un'ottima scuola a mia figlia, in cui si fa un'ottima Dad. Ma gli altri? Chiudere le scuole inoltre, è un piacere che si fa alla camorra sempre pronta ad arruolare nuove leve".

Per Carlo Di Dato la Regione, che ha annunciato investimenti nel trasporto pubblico per 1 miliardo e 100 milioni per nuovi treni e bus, potrebbe dirottare 100 milioni "in favore di questa categoria che da un anno non lavora e che deve sostenere ingenti spese assicurative per rimettersi in carreggiata e ripartire appena riapriranno le scuole". "Sono lavoratori del settore privato – continua – che tuttavia offrono un servizio pubblico in media a 10mila bambini nella sola città di Napoli che e da più di un anno, con le scuole chiuse, non hanno più entrate. I nostri pullmini sono sanificati, l'accesso è limitato e in sicurezza". Problemi simili per le insegnanti dei nidi, come spiega Katia Mascolo, presidente di Sic: "Il nostro è un servizio privato, se stiamo chiusi nessuno ci paga. Il 15% delle strutture ha chiuso i battenti e i sostegni previsti dal precedente governo sono arrivati solo in parte per un disguido dovuto all'Inps. Chiediamo solo di tornare a lavorare in sicurezza".

610 CONDIVISIONI
32800 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views