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L’ospedale Cardarelli di Napoli tra i primi a usare il nuovo farmaco contro l’ictus ischemico

L’ospedale Cardarelli di Napoli è tra i primi ospedali in Italia a utilizzare un nuovo farmaco che, nei pazienti colpiti da ictus ischemico, scioglie i coaguli di sangue e aiuta la regressione dei sintomi.
A cura di Valerio Papadia
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Un nuovo farmaco in grado di sciogliere i coaguli di sangue e aiutare la regressione dei sintomi nei pazienti colpiti da ictus ischemico: si tratta di un trombolitico di ultima generazione e l'ospedale Cardarelli di Napoli è tra i primi in Italia a utilizzarlo; nel nosocomio partenopeo, infatti, sono già state trattate due pazienti, ora in osservazione. Il nuovo farmaco costituisce un'evoluzione nel trattamento dei pazienti colpiti da ictus e pone il reparto di Neurologia e Stroke Unit dell'ospedale Cardarelli di Napoli, diretto dal dottor Vincenzo Andreone, all'avanguardia nella cura delle occlusioni delle arterie cerebrali.

Come funziona il nuovo farmaco

Il farmaco utilizzato all'ospedale Cardarelli, che si somministra per via endovenosa, punta a sciogliere i coaguli di sangue che causano le ostruzioni, legandosi alla componente di fibrina dello stesso trombo e disgregando progressivamente la matrice della proteina fibrosa che genera l'ostruzione. Grazie all'utilizzo di questa nuova terapia, il Cardarelli si pone in una posizione ancora di maggior rilievo nel trattamento di pazienti con ictus ischemico acuto.

"L’impiego di questo nuovo farmaco rappresenta un passo avanti decisivo nella lotta contro l’ictus, la sua somministrazione in bolo unico endovenoso consente maggiore rapidità e semplicità di utilizzo rispetto alle terapie normalmente utilizzate fino ad oggi, con esiti clinici almeno equivalenti e – stando ad alcuni studi – si stima anche superiori in termini di ricanalizzazione vascolare e recupero funzionale. Il nostro ospedale è tra i primi centri in Italia ad adottare questa innovativa terapia, che la letteratura scientifica indica come sicura ed efficace" ha spiegato il dottor Andreone.

"La finestra temporale per il trattamento dell'ictus è molto breve, ecco perché tutti gli approcci terapeutici in grado di velocizzare la risposta assistenziale vanno tenuti in grande considerazione e valorizzati. Il nostro ospedale è tra le prime 4 strutture italiane, primo al Sud, per volume di ricoveri con trombolisi. Questa ulteriore innovazione ci pone dinanzi ad obiettivi ancora più ambiziosi e ci consente di migliorare gli standard di appropriatezza ed efficacia delle cure. Il Cardarelli si conferma un centro di sperimentazione di primo piano in Italia per la qualità dei suoi sanitari e per l’organizzazione dei trattamenti garantiti ai cittadini" ha invece dichiarato Antonio D'Amore, direttore generale dell'ospedale Cardarelli.

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