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Loredana, l’infermiera aggredita al Cardarelli torna a lavoro: “Riprendo in mano la mia vita”

Dopo una lunga convalescenza torna a lavoro l’infermiera che fu brutalmente aggredita al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli. L’aggressione di inizio dicembre 2020 colpi profondamente il mondo ospedaliero nazionale. Non sarà più impiegata nel pronto soccorso ma in un reparto diverso.
A cura di Gaia Martignetti
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Tornerà in servizio dopo un'aggressione che aveva colpito il mondo ospedaliero non solo napoletano e campano, ma nazionale. Loredana Esposito, dopo quasi tre mesi dall'incubo vissuto al pronto soccorso del Cardarelli prende servizio, anche se in un reparto diverso da quello in cui ha lavorato e salvato vite per tanti anni. Troppo difficile e doloroso e ancora delicata la sua condizione fisica e psicologica per tornare in prima linea. L'infermiera 55enne è stata accolta dai colleghi di sempre con calore, lo stesso che le è mancato in questi mesi lontano dal suo ospedale. Durante la convalescenza ha deciso di vaccinarsi, nella speranza che quest'anno di emergenza da Covid – 19 possa essere archiviato quanto prima. Ma con una certezza, che racconta sorridendo: "Ora posso riprendere in mano la mia vita".

L'aggressione

L'aggressione è avvenuta intorno alle 2 del 5 dicembre. Il motivo sarebbe nel tempo di attesa per le cure di una ragazza, che era stata portata al Pronto Soccorso perché lamentava dei dolori al petto. L'hanno presa a calci e pugni, non si sono fermati nemmeno quando Loredana è caduta a terra, colpendola ripetutamente anche al volto e, come raccontato dai colleghi che sono intervenuti in sua difesa, hanno anche tentato di ferirla a un occhio. Subito dopo l'aggressione i responsabili si sono dileguati, i carabinieri sono arrivati pochi minuti dopo. Dopo l'aggressione arrivò anche la ferma condanna per quanto accaduto della direzione del Cardarelli, con una nota:

"Alla nostra infermiera e alla sua famiglia va la solidarietà dell'intera Azienda Ospedaliera. Siamo pronti a costituirci Parte Civile e decisi a fare quanto in nostro potere per far sì che gli autori di questa violenza siano individuati e perseguiti. La sicurezza dei nostri operatori è da sempre una priorità assoluta, un obiettivo che perseguiamo tramite il servizio di vigilanza privata, ma anche di concerto con le forze dell'ordine".

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