L’opera dell’artista JR sul Duomo divide: “Esalta i peggiori luoghi comuni su Napoli”

Secondo alcuni è invasiva, deturpa il Duomo e normalizza l’illegalità. Secondo altri è giusto mostrare sia i lati positivi che negativi della città.
A cura di Peppe Pace
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Due immagini agli antipodi nell'opera di JR.
Due immagini agli antipodi nell'opera di JR.

Fa discutere l'opera dell'artista francese JR apparsa sul Duomo di Napoli. Le gigantografie in bianco e nero che rivestono la facciata della cattedrale ritraggono i volti e le storie di 606 napoletani, ma tra le immagini ci sono anche persone senza casco, in tre sul motorino, per giunta minorenni. Alcuni cittadini hanno gridato alla mercificazione dei luoghi comuni, convocando addirittura una manifestazione di protesta che avrà luogo mercoledì 21 maggio alle ore 18.30: "Contro chi svende l'anima di Napoli per un titolo di giornale, contro chi trasforma la nostra città in un manifesto turistico grottesco".

"L'opera normalizza l'illegalità".

Tra le voci che abbiamo raccolto nella piazzetta antistante la facciata della cattedrale, anche quella di alcuni turisti, arrivati a Napoli da Torino per visitare la città: "Non abbiamo apprezzato l'opera perché ha poco senso. Il Duomo è un monumento che ha una storia, avremmo preferito poterlo ammirare nella sua unicità, senza questi adesivi. Inoltre, andare in motorino in tre senza casco non credo che metta in buona luce i napoletani. Certo, sono cose che fanno parte della realtà, ma sarebbe meglio evitare di normalizzarle".

Tra i detrattori, c'è chi si chiede se l'Arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia fosse a conoscenza del contenuto dell'opera quando ha accettato di concedere all'artista la possibilità di utilizzare il Duomo come tela: "Il Duomo è il Duomo – tuona, categorica, una signora napoletana – è la casa di San Gennaro, per noi è un luogo sacro e non si tocca".

"Sbagliato criminalizzare chi sceglie di rappresentare la città".

Ma tra i passanti e i visitatori c'è anche chi difende l'opera a spada tratta: "Questa è Napoli, rappresentarne solo i lati positivi sarebbe da ipocriti – spiega un abitante di via Duomo – certo, non è giusto girare senza casco e in tre sul motorino, così come non è giusto buttare a terra la carta sporca ed è chiaro che la maggioranza dei napoletani non lo fa, ma non è giusto criminalizzare l'opera di un artista che ha scelto di rappresentare la città". Dello stesso avviso chi considera l'opera come una delle iniziative in grado di proiettare Napoli in una dimensione internazionale, visto che sono tanti i Paesi che hanno ospitato le opere dell'artista francese, molto attivo non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti e a Cuba.

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