L’omicidio di Matilde Sorrentino, mamma coraggio, nella nuova puntata di “Confidential”

Nel nuovo episodio di Confidential si parla d'una storia che l’Italia ha dimenticato troppo in fretta: l’omicidio di Matilde Sorrentino, la mamma-coraggio di Torre Annunziata uccisa con quattro colpi in faccia il 26 marzo 2004 per aver denunciato un giro di abusi nella scuola elementare frequentata dal figlio. Dopo oltre 20 anni il mandante resta sconosciuto. Una storia che nemmeno quando avvenne ebbe il giusto peso: in quelle ore un altro abominio, l'omicidio della piccola Annalisa Durante di Forcella scosse i napoletani. Confidential racconta la storia di Matilde per cercare di squarciare il velo d'omertà. A parlarne con Francesco Piccinini, direttore di Deepinto, Tommaso Ricciardelli (Parliamo di Mafia), Marta Casà (Mente Criminale) e Chiara Freddi, l'autrice dell'approfondimento sulla Sorrentino.
È Ricciardelli, fondatore della pagina Instagram Parliamo di Mafia, che inquadra lo scenario criminale dell’epoca; Marta Casà, analizza il profilo dei cosiddetti baby killer, le dinamiche di reclutamento minorile e il peso psicologico dell’omertà nelle comunità più esposte. Freddi, autrice del docu su cui si fonda la puntata, spiega il suo lavoro di ricostruzione: carte e filmati dell'epoca, sopralluoghi nei quartieri di Torre Annunziata, interviste al figlio di Matilde, ai magistrati e all'avvocata Elena Coccia, che negli anni Novanta difese le madri che denunciarono gli abusi.

Matilde non è stata uccisa in un regolamento di conti né per debiti, come qualcuno tentò di far credere, ma per la colpa precisa di aver rotto un sistema. Le madri denunciavano abusi commessi nella scuola elementare; qualcuno filmava i bambini; le cassette circolavano a pagamento. Una rete squallida e redditizia, su cui si allungava l’ombra dei clan. Matilde, diventa la vittima designata: l’esecutore materiale è Alfredo Gallo, baby-killer con un passato di omicidi, privo di qualunque legame con la donna. Un killer «mandato da altri», come ribadisce il magistrato Pierpaolo Filippelli, protagonista di una requisitoria che ancor oggi pone il più grande degli interrogativi intorno a questo delitto: chi volle la morte di questa coraggiosa donna?
La ricostruzione di Confidential racconta anche l'altra metà della tragedia: la vita spezzata del figlio, Salvatore, testimone dell’assassino sulle scale di casa e poi trascinato nel programma di protezione, costretto a cambiare nome e città. Una vita sospesa, fatta di alberghi sull’autostrada, diffidenze, identità cancellate. E un padre morto di infarto sei mesi dopo, consumato dal trauma. E dall'isolamento.
Freddi ricostruisce i luoghi del dolore, la via crucis torrese: rione Poverelli, Palazzo Fienga, il fortino della camorra, la scuola degli abusi. E mostra come Torre Annunziata stia cercando, a fatica, di rimettere insieme la memoria: un'aula del tribunale, un asilo nido, una comunità per minori portano oggi il nome di Matilde.