Lite in un ristorante di Napoli per la Palestina: “Siamo contro l’apartheid, non antisemiti”

Nella giornata ieri, sabato 3 maggio, due turisti, dopo aver pranzato alla "Taverna a Santa Chiara", hanno diffuso un video in cui accusano la titolare, Nives Monda, di averli cacciati dal ristorante in quanto israeliani. Nel video si vede che è nata una discussione sulla guerra in Palestina, durante la quale la ristoratrice viene accusata di essere "amica dei terroristi" e "antisemita". A quel punto Monda chiede ai due di lasciare la sala. Da quel momento la donna è diventata bersaglio di minacce e ingiurie.
"Ieri mentre stavamo lavorando è nata una conversazione tra alcuni clienti della Taverna – racconta Nives – c'era una coppia di israeliani che conversando con una famiglia di spagnoli parlava di Israele come di un luogo bellissimo, di pace, assolutamente da visitare, sostenendo che fosse un posto sicuro e che non ci fosse nessuna guerra in atto. Ad un certo punto la signora spagnola deve aver fatto delle domande – ricorda – quindi ho capito che stavano parlando dei bombardamenti su Gaza. Ho sentito anche il termine genocidio e la turista israeliana ha iniziato ad inalberarsi. La Taverna è un luogo molto piccolo ed intimo – ci tiene a specificare Nives – dove è facile che la conversazione tra due tavoli diventi una conversazione collettiva. Ed è in questo contesto che ad un certo punto ho sentito di intervenire anche io dicendo che purtroppo ad oggi sono acclarati i crimini internazionali e che c'è un genocidio in atto. A quel punto la turista israeliana si è dichiarata sostenitrice del governo in carica, sottolineando che non ci fosse nessun genocidio in corso. Io ho provato a dirle di non alterarsi chiarendo che la nostra era semplicemente una posizione di condanna dei crimini internazionali e a quel punto la signora ha iniziato a farmi un video inveendo contro di me"
Nel video, diventato virale in poche ore, Nives viene accusata di razzismo, antisemitismo e di essere una sostenitrice del terrorismo.
"Io ho solo detto che i sionisti non sono benvenuti, ma non ho mai usato la parola ebrei o israeliani e nessun ha mai messo in discussione il loro diritto a stare nel locale. Ad un certo punto li ho invitati ad uscire perché stavano alzando la voce e stavano creano una situazione di tensione spaventando anche gli altri clienti. Ci tengo a chiarire che la signora ha pranzato tranquillamente, era il momento del conto e non c'è stata nessuna "cacciata".
L'attività di Nives ha aderito ormai da tempo alla campagna "spazi liberi dall'apartheid israeliana". Si tratta di una campagna promossa dal movimento BDS (Boycott, Disinvestment and Sanctions), che si batte per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza del popolo palestinese.

”È una campagna sostenuta, tra gli altri, da Moni Ovadia, Annie Ernaux e Ken Loach e la nostra adesione rappresenta solo l'evidenza che questo luogo è attraversato da persone che condannano questi atti criminosi – chiarisce – e chi non è d'accordo e non vuole frequentare il nostro locale può non venire. Per me possono venire tutti ma è chiaro che nel mio locale non si può fare apologia di un reato. Per me è come se fosse entrato qualcuno facendo il saluto romano. Credo che la signora abbia commesso un grave errore e se ne starà rendendo conto e forse per questo sta provando ad infamarci. Purtroppo ne risponderà legalmente, anche di tutto quello che sta succedendo in queste ore"
È dalla diffusione del video, infatti, che le pagine social della Taverna, così come i sistemi di prenotazione, sono intasati da una vera e propria shitstorm, fatta di offese irripetibili, minacce e recensioni negative. Ma non solo. In queste ore è anche tanta la solidarietà che ha raggiunto Nives e la sua attività da parte di conoscenti, avventori affezionati ed anche da parte di sconosciuti.