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Guerra in Ucraina

I doni e la lettera ai bimbi ucraini della piccola Giorgia, 10 anni: “Speriamo passi presto questo brutto momento”

La lettera della bimba di 10 anni incollata al pacco coi doni per i bimbi ucraini. La mamma: “Non voleva solo inviare qualcosa, voleva far sentire la sua vicinanza ai bambini”
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Il pacco della bimba agli ucraini / foto Fanpage.it
Il pacco della bimba agli ucraini / foto Fanpage.it
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Ognuno fa quel che può. Rispetto al conflitto in Ucraina e ai bombardamenti russi che stanno facendo anche numerose vittime civili c'è da restare sconcertati. Ma c'è anche da rimboccarsi le maniche, per aiutare chi è lì e per aiutare chi sta arrivando in Italia, in fuga da un conflitto e senza possedere più niente.

Ci sono tanti modi per aiutare la popolazione ucraina e i profughi: il primo ovviamente è quello di spedire cose utili ai centri che in Ucraina stanno distribuendo gli aiuti provenienti da ogni parte d'Europa. Anche i bambini – che guardano la tv, ascoltano e sono esposti alle notizie sul conflitto più e peggio degli adulti – vogliono far qualcosa. È il caso della piccola Giorgia, 10 anni, di Melizzano, (Benevento) raccontato sui social dalla mamma, Mariarosaria:

In casa ed a scuola si è cercato di ‘spiegare' la situazione che ad ogni modo ci sta travolgendo. I bambini ascoltano, le immagini scorrono… e così Giorgia ha' sentito dentro di sé' ‘ la guerra… L'altro giorno le maestre hanno informato alunni e genitori di una raccolta di generi alimentari e non, a sostegno della popolazione ucraina.

Dunque cosa è accaduto?  Tornata a casa Giorgia ha preparato un pacco con gli aiuti. Ma voleva fare di più: accompagnarlo, ricoprirlo di parole di speranza che potessero passare oltre il confine geografico e linguistico.

Spiega la mamma a Fanpage.it: «Giorgia sentiva che era ‘poco' ed ha detto: ‘devo fare di più, devono capire che io li capisco, che gli sono vicina, che noi pensiamo a loro e preghiamo con loro, che io sono loro… E così ha scritto un messaggio di pace, amore e solidarietà, nella loro e nostra lingua, sui biscotti da donare».

E la letterina scritta di suo pugno e incollata al pacchetto è questa: «Ciao mi chiamo Giorgia, ho 1o anni. La mia scuola, col mio comune, hanno pensato di inviarvi qualcosa. Speriamo che questo brutto momento passi subito».

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