L’elenco delle zone non balneabili della Campania

Acque inquinate nelle province di Napoli e Salerno, "salva" invece la costa della provincia di Caserta. Questi i dati dei primi controlli effettuati dall'Arpac della Campania, che ha rilevato criticità in diversi comuni della Costiera Amalfitana e del Cilento, ma anche nella Costiera Sorrentina e in alcuni punti tra il territorio Vesuviano e quello flegreo. In tutto, 328 le acque di balneazione del litorale campano esaminati in questa prima fase, preludio all'imminente stagione estiva.
Sedici le acque di balneazione dove sono state riscontrati valori superiori ai limiti di legge: si tratta principalmente della presenza di parametri batteriologici (Escherichia Coli ed Enterococchi intestinali). Cinque di queste acque erano già interdette alla balneazione dopo i controlli dei mesi precedenti, e si tratta di di Minori ("Minori"), Pontecagnano Faiano ("La Picciola"), Salerno ("Est Fiume Irno"), Castellammare di Stabia ("Ex Cartiera") e Torre Annunziata ("Nord Foce Sarno"). Ma stupisce la presenza di Bacoli ("Marina Grande") e Massa Lubrense ("Marina di Crapolla"), che negli ultimi anni non avevano mai fatto segnalare criticità. Ora l'Arpac comunicherà ai singoli comuni gli esiti dei campionamenti affinché i primi cittadini locali emettano le rispettive ordinanze sindacali di divieto alla balneazione.
Questo l'elenco completo delle 16 acque di balneazione del litorale campano in cui sono emerse criticità:
- Positano (“Spiaggia Grande”)
- Furore (“Le Porpore”)
- Praiano (“Praiano”)
- Maiori (“Maiori 2”)
- Sapri (“Lungomare di Sapri”)
- Massa Lubrense (“Marina della Lobra”, “San Montano”, “Marina di Crapolla”)
- Sant’Agnello (“Punta San Francesco”)
- Bacoli (“Marina Grande”)
- Ercolano (“La Favorita”)
- Minori (“Minori”)
- Pontecagnano Faiano (“La Picciola”)
- Salerno (“Est Fiume Irno”)
- Castellammare di Stabia (“Ex Cartiera”)
- Torre Annunziata (“Nord Foce Sarno”)