Le feci degli animali degli allevamenti scaricate nel fiume Sele, finivano anche in mare a Salerno, Paestum ed Eboli

Grosse chiazze di liquami in mare: è stato questa spiacevole circostanza a far scattare le indagini del Reparto Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli che, nella provincia di Salerno, ha scoperto l'inquinamento del fiume Sele, che si rifletteva purtroppo anche sul mare circostante, soprattutto a Salerno, Paestum, Eboli e Battipaglia. L'attività investigativa delle Fiamma Gialle, coordinata dalla Procura di Salerno, ha rivelato che tre aziende zootecniche del territorio, che si affacciavano sul fiume Sele, scaricavano le deiezioni degli allevamenti di bufali direttamente nell'acqua, con conseguenza che si ripercuotevano anche sull'ambiente marino, nel quale si creavano, come detto, delle chiazze di liquami.
Denunciati i responsabili di tre aziende zootecniche
Accertamenti più approfonditi eseguiti dalla Guardia di Finanza, con la collaborazione dell'Agenzia per la protezione ambientale della Campania (Arpac), hanno consentito di risalire ai tre responsabili delle aziende zootecniche, che sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria. I tre devono rispondere di:
- violazioni in materia ambientale ed inquinamento marino dal momento che le indagini hanno consentito di appurare che venivano sversate nel Sele, giornalmente ed in assenza dei prescritti trattamenti di depurazione previsti per legge, 80 tonnellate di liquami provenienti da n. 1400 capi bufalini;
- abusivismo edilizio, perpetrato in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, poiché è stata accertata, altresì, la realizzazione di manufatti, adibiti a stalla, edificati in assenza dei prescritti titoli autorizzativi e concessori per mq. 700 circa.