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Morte di Michele Noschese a Ibiza

“L’autopsia su Michele Noschese incompleta e frettolosa” la famiglia di Dj Godzi chiede altri accertamenti

Eseguita l’autopsia sul corpo di Michele Noschese, Dj Godzi, trovato morto a Ibiza il 19 luglio. Ma i legali della famiglia la ritengono “incompleta”. La figlia del vicino: “Mio padre traumatizzato”. L’associazione della Guardia Civil: “Usata la forza minima necessaria”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Michele Noschese
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L'autopsia su Michele Noschese? "Incompleta e frettolosa". Così i familiari di Dj Godzi hanno commentato l'esame autoptico che si è svolto oggi sul corpo del producer 35enne, morto in circostanze ancora da chiarire nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 luglio scorsi a Ibiza, in Spagna. "Per noi l'esame autoptico è incompleto", ha spiegato all'Ansa l'avvocata Rosanna Alvaro, che insieme al collega spagnolo Jaime Roig, difende la famiglia.

Dello stesso avviso anche il padre Giuseppe Noschese, ex primario di Traumatologia dell'ospedale "Antonio Cardarelli" di Napoli: "L'autopsia – ha detto al Tg2 – è stata fatta in modo frettoloso". Il genitore ha sporto denuncia per omicidio volontario. Secondo una prima versione circolata, sostenuta da dei testimoni, Godzi sarebbe stato immobilizzato dalla polizia spagnola, intervenuta per musica molesta. La Guardia Civil ha smentito che ci siano state percosse o pestaggi.

I legali della famiglia Noschese: "Autopsia da rifare"

Ma perché i familiari vorrebbero rifare l'autopsia? "Riteniamo che gli esami finora eseguiti siano incompleti – questa la posizione dei legali dei familiari del Dj – e ora stiamo valutando se chiedere l'esecuzione di una nuova autopsia, o comunque altri accertamenti, questa volta in presenza di un nostro consulente di parte". L'esame autoptico di oggi, infatti, si sarebbe svolto senza il perito di parte. I legali dei Noschese, invece, vorrebbero la presenza di un professionista di Palma di Maiorca che li sta coadiuvando nelle indagini difensive. Un primo esame medico esterno, che sarebbe stato condotto nelle prime ore dopo il decesso, a quanto è filtrato in mattinata nelle stesse ore in cui si conduceva l'autopsia, non avrebbe evidenziato lesioni riconducibili a percosse. Ma si tratta di informazioni non ufficiali e tutte da accertare. Secondo l'avvocata Alvaro, "potremmo averne oggi la certezza solo se fossero state eseguite una tac o una risonanza magnetica. Cosa che non è avvenuta".

Le indagini sulla morte di Dj Godzi

Oggi, intanto, anche il console italiano in Spagna è volato a Ibiza per seguire il caso, ha fatto sapere il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. La notizia di reato sarebbe stata trasmessa dalla magistratura iberica alla Procura di Roma, che ha la competenza sui delitti che vedono coinvolti cittadini italiani all'estero.

Cosa sia accaduto la notte tra venerdì e sabato, intanto, resta ancora un mistero. Le versioni circolate sono discordanti. Secondo una prima ricostruzione, ancora da verificare, nella casa del Dj a Santa Eulalia, che condivideva con altre due persone – un napoletano e una ragazza argentina – ci sarebbe stata una festa. La Guardia Civil spagnola sarebbe intervenuta su segnalazione dei vicini per la musica alta.

La Guardia Civil ha diffuso una nota nella quale si sostiene che Noschese fosse "sotto effetto di sostanze stupefacenti" e "in preda ad allucinazioni" quando sabato mattina avrebbe minacciato "un vicino in avanzata età con un coltello". Le forze dell'ordine sarebbero allora intervenute. "Gli agenti – prosegue la nota – hanno tentato di contenere l'aggressore, momenti nei quali Noschese ha cominciato ad avere convulsioni". Avrebbero poi provato a rianimarlo con massaggi "cardiopolmonari" fino all'arrivo dei servizi sanitari, "ma senza esito".

La versione del testimone: "Nessuna festa"

Un amico di Michele ha riferito ai familiari e in alcune interviste di aver assistito come testimone agli eventi avvenuti la notte di sabato nella casa di Sant'Eulalia. L'uomo ha smentito in un'intervista a Il Mattino che quella notte ci fosse una festa in casa. La mattina sarebbe stato svegliato attorno alle 7 da Michele che sarebbe stato "molto agitato". Il Dj gli avrebbe chiesto di andare a comprare del cibo per i gatti. Al rientro il testimone avrebbe assistito ad una scena caotica nel giardino della casa con dei vicini.

L'amico nega che il Dj abbia minacciato o aggredito anziani. "L'anziano ha solo cercato di calmarlo e nel parapiglia è scivolato ed è caduto da solo. Io l'ho aiutato a rialzarsi". Successivamente, è avvenuto l'intervento della Polizia: "Gli hanno messo le manette alle mani e anche ai piedi". Noschese avrebbe protestato: "Lasciatemi stare", avrebbe detto. Ma, secondo il testimone, avrebbe preso alcuni colpi. Il testimone sarebbe poi stato fatto allontanare. Successivamente sarebbe arrivata l'ambulanza e sarebbe stato constatato il decesso del 35enne. Secondo la Guardia Civil, il 35enne sarebbe morto per arresto cardiaco.

La figlia del vicino: "Mio padre traumatizzato"

La figlia dell'anziano 80enne che sarebbe stato minacciato, a sua volta, è intervenuta al Periodico de Ibiza: "Mio padre è un uomo anziano che porta un pacemaker ed era il suo migliore vicino" ed è "molto triste per la sua morte. Non avevano mai avuto problemi". "Mio padre ha una spalla che gli fa male e anche un piede viola, perché glielo ha pestato tutto il tempo. Ora sta migliorando, ma ha ancora il corpo pieno di lividi poiché ha avuto una lunga colluttazione. Ha un trauma e non ricorda nemmeno che il dj avesse un coltello".

L'associazione della Guardia Civil: "Usata forza minima necessaria"

In serata, la delegazione delle Baleari dell'Aegc, l'associazione che tutela gli interessi degli appartenenti alla Guardia Civil spagnola, ha diramato una nota nella quale difende l'operato degli agenti e replica a quelle che ritiene "falsità circolate su questo evento". Secondo l'associazione, l'intervento della Guardia Civil è stato "corretto" ed è stata usata la "forza minima necessaria" a bloccare un uomo che era "minaccioso" e "completamente fuori controllo". E, ancora, Noschese "non è stato picchiato, né trascinato a morte, né massacrato, né si è trattato di omicidio".

"Lasciate che l'indagine prosegua – conclude Aegc – e con tutte le prove, le dichiarazioni dei testimoni, le relazioni tecniche e peritali e i risultati dell'autopsia, siamo fiduciosi che verrà stabilito che, in effetti, le azioni degli agenti sono state del tutto corrette e appropriate e che la morte di Michele Noschese non è stata in alcun modo una conseguenza del loro intervento".

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