L’ArcelorMittal di Luogosano verso la chiusura: a rischio licenziamento 70 dipendenti in Irpinia

Un 1° maggio di presidio quello dei dipendenti dell'ArcelorMittal di Luogosano, in provincia di Avellino: l'azienda ha infatti comunicato già da qualche settimana la volontà di chiudere lo stabilimento, con il rischio licenziamento per 70 tra dipendenti ed operai, con un indotto che raggiunge 250 persone complessive. Preoccupazione per i comuni limitrofi, da cui provengono gran parte dei lavoratori, alcuni dei quali non più giovanissimi e dunque con concrete possibili difficoltà di reinserimento nel mondo del lavoro.
Sindacati e lavoratori, ma anche semplici studenti ed il Vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia mons. Melillo, hanno trascorso il 1° maggio, festa dei lavoratori, in presidio davanti ai cancelli dell'ArcelorMittal, la multinazionale dell'acciaio che dal 1° agosto chiuderà i battenti in Irpinia. Meno di tre mesi, insomma, per trovare una soluzione e salvare i lavoratori. Cgil, Cisl e Uil hanno fatto sapere che continueranno a sostenere i lavoratori e sono tornati a chiedere un tavolo al ministero per la vertenza. E in occasione del 1° maggio, dai cancelli dello stabilimento, hanno annunciato anche che continueranno "a lottare per i diritti, i salari dignitosi, la sicurezza e la giustizia sociale. Il lavoro deve unire, mai dividere. Deve emancipare, mai sfruttare".
Preoccupati anche i sindaci del posto: a portare avanti l'istanza politica è anche il presidente della provincia di Avellino, Domenico Gambacorta, che ha parlato di un "un dramma maggiore nelle aree interne del Sud quando si minaccia la chiusura di una azienda che da oltre trent’anni ha garantito occupazione a circa 70 persone del territorio.Occorre la massima mobilitazione delle Istituzioni dopo questo appuntamento simbolico perché la politica industriale diventi la priorità del Governo. Chiederemo ai parlamentari di Azione di attivarsi perché il Ministro del Made in Italy si faccia carico della vertenza", ha spiegato Gambacorta.