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Emergenza lavoro

La storia di Sabrina, laureata con master, 42 anni. “Prendo il Reddito di cittadinanza ma voglio un lavoro”

A Fanpage.it la lettera di Sabrina. Laureata e con un master, la donna a 42 anni è disoccupata nonostante anni di disperati tentativi di trovare un lavoro. La giovane racconta che parteciperà al concorso per spazzini.
A cura di Nico Falco
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"Dal reddito, oltre l’aiuto economico, non ho avuto quanto cercavo: l’agognato sostegno alla ricerca dell’impiego non c’è stato". È uno dei passaggi della lettera che Sabrina ha inviato a Fanpage.it e che racconta una storia simile a quelle delle tante segnalazioni arrivate alla nostra redazione. La donna, 42 anni, napoletana, laureata e con un master, che vive ancora in casa della madre. Il motivo? Impossibile trovare lavoro, nonostante gli anni di tentativi e la partecipazione a concorsi su concorsi.

La 42enne racconta così la sua situazione:

Sollecitata da tanti episodi e tante letture, scrivo di nuovo, e non so se per me stessa o per far conoscere la mia storia. Devo premettere che ho il dovere di sentirmi fortunata, perché ho ancora mia madre, ho ancora un tetto sulla testa e posso ancora evitare brutte chine. Peccato che a 42 anni si voglia di più che il “dovere” di sentirsi fortunati, che ci sia il bisogno di costruirsela la fortuna, di lavorare per mettere su un futuro, magari una famiglia.
Ho una laurea a pieni voti, un master e dei corsi che farebbero di me una discreta candidata per diverse posizioni. Peccato per l’età, perché sono donna, sono ancora in età fertile e sono senza esperienza. Ho lavorato in call center, ma con scarse prospettive e paghe sotto soglia; ho provato a tenere da parte la laurea per dare spazio alla passione della cucina, anche studiando, e ho iniziato a lavorare, ma la cosa è nata e morta in poco tempo, per la mancanza di esperienza.

Mi sono anche sentita dire da un amico di gioventù che se avessi fatto esperienza mi avrebbe presa ad occhi chiusi, perché si fidava di me; se neanche lui mi ha fatto fare esperienza, da chi posso sperare di poterne fare? Come si accumula esperienza se nessuno scommette su di te, nessuno ti forma e nessuno ti guida davvero nel lavoro?
Spinta dall’entusiasmo e dalla passione giovanile, per oltre due anni ho anche lavorato per un’agenzia stampa gratis et amore dei, ma anche quella si è rivelata una strada senza sbocchi.

Unico sollievo, quello del Reddito di cittadinanza, che però si è rivelato (come già denunciato tante volte) un sostegno a metà: un mero sussidio, senza un reale collegamento con il lavoro.

Senza vergogna, posso dire di prendere il Reddito di Cittadinanza e di essere in quella maggioranza che lo fa senza imbrogli, con la dignità di chi ha visto nel reddito la speranza di un aiuto a trovare lavoro laddove aveva forse sbagliato nella ricerca o nelle scelte; dal reddito, oltre l’aiuto economico, non ho avuto quanto cercavo: l’agognato sostegno alla ricerca dell’impiego non c’è stato.
A 42 anni mi ritrovo a studiare come una forsennata e a sperare in un colpo di fortuna (perché, oltre alla preparazione, anche quella è tristemente necessaria), tentando tutti i concorsi pubblici ai quali posso accedere con la mia laurea (spesso rivelatasi carta straccia), il master (un bel decoro per le pareti di casa) o il mio diploma…

E anche con la terza media. In un gruppo di aspiranti spazzini ho suscitato scandalo perché “mi abbassavo” a cercare quel lavoro; non lo trovo degradante, ma dignitoso, perché voglio con tutta me stessa un minimo di indipendenza, ho bisogno di fare le cose a modo mio e di non dover sottostare all’umiliazione di chiedere aiuto per quanto non può essere preso attraverso il reddito. Anche un caffè al bar o una ricarica telefonica pesano e non poco…

La conclusione è ancora più amara. Sebbene in molti le facciano notare che la sua condizione è tutto sommato "fortunata", in quanto può vivere ancora con la madre e non ha spese familiari da sostenere, la donna riflette sul poi. Su quello che succederà quando non potrà più contare sul sostegno in casa, se allora non avrà ancora trovato un lavoro. In un video girato con Fanpage.it Sabrina ci ha anche raccontato che farà domanda per il concorso per spazzini indetto dall'azienda dei rifiuti napoletana.

Eppure, sono fortunata e “devo” esserlo… Me lo sono sentita dire spesso, che devo ritenermi fortunata e che non ho pensieri. Forse perché non ho una famiglia? Forse perché c’è ancora mia madre ad aiutarmi? Ma chi dice a quelle persone che senza richiesta sputano sentenze, che io non voglia una famiglia e non voglia essere indipendente? E che succede se viene a mancare anche mia madre? E se sono così bravi a parlare, perché non mi hanno trovato loro qualcosa di dignitoso da fare?
Ma io sono davvero fortunata e lo so. Sono fortunata perché, nonostante tutto, continuo a cercare lavoro con tutta me stessa, mi sforzo ogni giorno di alzarmi e fare tutto ciò che posso per provare a prendermi quel futuro che ora mi è negato, per fare quelle esperienze che chissà come sarà mai possibile fare per lavorare, per tenere su la testa e non soccombere alla disperazione…

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