La storia dell’Ambulatorio Solidale di Agropoli: due parroci, medici, infermieri e oss aiutano chi non ha soldi per curarsi

Il Cilento, profondo sud della Campania, ha strutture sanitarie a macchia di leopardo, insufficienti per garantire tutti. E nonostante l'enorme lavoro di tutto il personale sanitario, ha liste d'attesa lunghe anche per semplici visite oculistiche, persino quando si tratta di bambini o anziani.
A fine 2024 don Bruno Lancuba, ex parroco della Parrocchia Santa Maria delle Grazie, ha creato l'Ambulatorio Solidale. I fedeli – anziani, genitori, famiglie – si rivolgevano spesso alla Chiesa chiedendo aiuti economici per visite di controllo o specialistiche. Così don Bruno, insieme a medici, infermieri e operatori socio-sanitari (oss) della zona – circa 40 professionisti – ha dato vita alla struttura che piano piano, grazie alle donazioni e a un contributo iniziale di duemila euro del Comune di Agropoli, oggi offre visite cardiologiche, oculistiche, ginecologiche, senologiche e perfino un servizio psicologico gratuito, rimanendo aperto quasi tutti i giorni.
L’Ambulatorio sta per festeggiare il suo primo anno di attività e, come racconta don Roberto Guida, l'attuale parroco della Parrocchia Santa Maria delle Grazie e responsabile della struttura: «le persone che vengono visitate sono grate di questo servizio gratuito, ma spesso chi è in difficoltà non ha nemmeno la possibilità di comprare i medicinali. È per questo che stiamo lavorando per aprire anche una farmacia solidale».
Servizi semplici che però l’ospedale di Agropoli non riesce a garantire: nonostante le inaugurazioni e gli annunci dell'ormai ex governatore Vincenzo De Luca, oggi è chiuso. E non si sa né quando né se sarà riaperto, nonostante i fondi del Pnrr investiti e una struttura praticamente nuova.