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Covid 19

La speranza: “A marzo al Cotugno sperimentazione del vaccino ReiThera contro il Covid”

Il Dottor Punzi, che guida il dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Cotugno di Napoli, spiega che presto al Cotugno inizierà la sperimentazione con ReiThera, vaccino tutto italiano che ha come centro principale lo Spallanzani di Roma. Poi invita la cittadinanza a non abbassare la guardia, perché la lotta non è ancora finita.
A cura di Gaia Martignetti
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[Dottor Rodolfo Punzi, medico del Cotugno]
[Dottor Rodolfo Punzi, medico del Cotugno]
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"Il Cotugno è tra i centri che sono stati selezionati dal centro sperimentatore principale che è lo Spallanzani di Roma,  per reclutare volontari sani per la specializzazione con il vaccino tutto italiano ReiThera e speriamo di iniziare agli inizi di marzo questo arruolamento e quindi questa somministrazione del vaccino italiano". Quando il Dottor Rodolfo Punzi, che guida il Dipartimento di malattie infettive dell'ospedale Cotugno di Napoli, spiega quale sarà la prossima sperimentazione dell'ospedale, combatte il Covid – insieme ai suoi colleghi – da un anno. Lui che è stato tra i primi a ricevere il vaccino Pfizer, accoglie la notizia che il suo ospedale è stato inserito nella sperimentazione con gioia. Ma nonostante la lotta al Covid stia facendo passi avanti, invita tutti a non abbassare la guardia. E proprio dopo le scene di assembramenti, soprattutto nel weekend a Napoli, invita tutti a ricordare quanti sacrifici siano stati fatti, soprattutto dal personale sanitario. "Sono scene che fanno paura, il mio compito è dire che noi negli ospedali siamo stanchi. E quindi se i cittadini osservano di più e meglio quelle che sono le misure di distanziamento ci aiutano molto a fare il nostro lavoro".

Al momento la situazione al Cotugno, spiega, non è simile a quella di novembre ma il nosocomio è comunque quasi pieno. Pochi i posti disponibili e molta la preoccupazione per una pandemia che non è ancora finita. Proprio per continuare a curare i pazienti affetti dal coronavirus, al Cotugno è stata avviata una sperimentazione, con un bracciale elettronico, per monitorare i parametri dei pazienti più gravi. Un modo, spiega il Dottor Punzi, per ridurre anche il rischio di contagio per gli operatori sanitari ormai allo stremo.

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